Economia

Nuovi stress test, banche Ue non potranno essere bocciate

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Lo scenario peggiore dei nuovi stress test condotti sugli istituti di credito europei prevede una recessione quest’anno e l’anno prossimo. Ma siccome non verrà dato un parere sulle risorse di capitale degli istituti, nessuna società finanziaria rischia di venire bocciata. Non solo: degli istituti rappresentanti il 70% del settore in Europa, non compare nemmeno una banca della Grecia o del Portogallo.

Nelle analisi dell’Eba, da ritenere attendibili solo quando gli scenari presi in esame sono credibili, non ci saranno bocciature né promozioni, dunque, “perché le banche stanno uscendo da un periodo di crisi finanziaria“.

Se l’obiettivo dei precedenti stress test era quello di individuare carenze di capitale e costringere le banche a porre rimedio al buco tramite un aumento di capitale urgente, spiega l’Eba, “quest’anno l’obiettivo è piuttosto quello di esaminare le rimanenti vulnerabilità e capire l’impatto che avrebbero sulle banche delle ipotetiche dinamiche di mercato avverse“.

Le principali banche d’Europa verranno giudicate quest’anno sulla base della loro capacità di resistere a una contrazione economica della regione, a eventuali choc provenienti dai mercati emergenti e a un calo ulteriore del mercato immobiliare e delle materie prime.

Rispetto al passato non verranno imposte soglie di capitale massime o minime dalle autorità, perché le banche sono già ritenute ben capitalizzate, proprio come conseguenza degli ultimi esami effettuati nel periodo immediatamente successivo alla crisi. Stavolta Bank of England, Bce e gli altri organi di supervisione, che terranno conto dei risultati degli stress test nel redimere i loro giudizi annuali sugli istituti di credito, non imporranno nuovi requisiti di capitale.

Gli esami dello stato di salute del settore bancario, le cui linee guida sono state pubblicate dall’Eba mercoledì, espongono le banche anche a uno scenario di recessione nel 2016 e 2017, a cui seguirà una crescita anemica nel 2018.

Sempre nella peggiore delle ipotesti, la Cina è vista crescere del 3,4% contro le previsioni ufficiali di un Pil in aumento del 6,5%. In Russia e in Brasile, l’economia viene stimata in contrazione dell’8,1% e 5,9%, nell’ordine.

“Se le autorità di controllo ritengono che le banche abbiano un adeguato livello di capitale, allora non utilizzeranno gli esami per spingerle a varare aumenti di capitale“, ha osservato a Bloomberg Steve Hussey, a capo delle ricerche sugli istituti di credito presso AllianceBernstein.

Cuscinetti di capitale

Sempre nello scenario più negativo preso in considerazione delle autorità, i prezzi del petrolio sono visti scendere di circa il 48% quest’anno rispetto alla previsione di fondo di un valore pari a circa 54 dollari al barile. I futures sul Brent con scadenza aprile scambiano a quota 34,39 dollari al barile al momento. I prezzi sono ancora del 44% sotto i livelli previsti dai test dell’Eba per il 2017 e 2018.

Nel peggiore dei casi i tassi di interesse a lungo termine nell’Unione Europea sono ipotizzati assestarsi a un livello di 71 punti base più alto nel 2018, di 80 punti base nel 2017 e di 68 punti base nel 2018. I test tengono conto di un calo del 6% in media dei prezzi delle case, di un ulteriore choc del 7,5% nei paesi Ue e di un indebolimento dei valori delle abitazioni anche in Danimarca, Irlanda e Slovacchia.

Per fare un paragone, nel 2014 per passare i test, le banche dovevano dimostrare di avere un livello di capitale dell’8% superiore ai rischi presentati dagli asset in bilancio. Nello scenario in cui veniva consentito alle banche di servirsi dei cuscinetti di capitale, il rapporto era stato fissato al 5,5%.

Allora 24 banche erano state bocciate negli stress test che avevano evidenziato una liquidità in difetto di 24,6 miliardi di euro in totale.

Fonte: Bloomberg