L’agenzia di rating Moody’s ha affermato che potrebbe declassare il rating di alcune banche britanniche. E’ quanto rende conto il canale televisivo Class Cnbc.
Tra gli istituti coinvolti, compaiono i nomi di Lloyds, Royal Bank of Scotland e le divisioni britanniche di Banco Santander, di Bank of Ireland e di National Australia Bank. In generale sono 14 le banche britanniche che rischiano, e non a caso. Alessandro Frigerio, analista finanziario di RMJ Sgr, afferma infatti che lo stato “a un certo punto dovrà diminuire la propria presenza in queste banche; e di conseguenza queste, così come le altre in Europa, dovranno tornare sul mercato per ricapitalizzarsi e per adeguarsi ai requisiti di patrimonializzazione richiesti dalle norme di Basilea”.
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, RBS e Lloyds potrebbero essere tra gli istituti ad avere più da perdere nel caso in cui la minaccia del downgrade dovesse concretizzarsi; questo, perchè le loro valutazioni correnti dipendono molto, per l’appunto, dagli aiuti che ricevono dallo stato. A essere finite sotto le lenti di Moody’s, tra le altre banche, ci sono anche Barclays e HSBC. A tal proposito, sempre oggi, l’outlook di Barclays è stato abbassato a negativo e posto in osservazione per un possibile downgrade, mentre l’outlook negativo di HSBC è stato confermato.
Il Regno Unito, ha spiegato Elisabeth Rudman, funzionaria senior del credito presso Moody’s, “è uno dei paesi forse più irremovibili, che arriverà a una situazione in cui l’apporto dei contribuenti non sarà necessario per salvare le banche. Ora siamo a un punto in cui sentiamo di dover effettuare un aggiustamente sul livello appropriato del sostegno sistemico, visti gli sviluppi che stanno avvenendo a livello di regolamentazione”.