NEW YORK (WSI) – Se il crollo a candela dei prezzi del petrolio dovesse continuare i paesi membri dell’Opec sono pronti a indire un vertice straordinario.
Tre mesi dopo aver deciso di mantenere invariati i livelli di produzione, i principali paesi esportatori di greggio hanno infatti aperto alla possibilità di ridiscutere sull’argomento.
Lo ha detto il ministro del Petrolio nigeriano, offrendo un’idea del timore crescente dei governi Opec circa l’impatto negativo che il deprezzamento dell’oro nero sta avendo sulle loro economie.
Le dichiarazioni di Diezani Alison-Madueke giungono tre mesi dopo che il cartello ha deciso di lasciare a 30 milioni di barile al giorno i livelli di produzione, nonostante il tracollo dei prezzi iniziato a metà giugno dell’anno scoros.
Si ritiene che a spingere per tale decisione, che devia nettamente dalla strategia solitamente tenuta dall’Opec, siano stati Arabia Saudita e i suoi alleati nel Golfo.
Normalmente, o almeno fino a giugno del 20114, il cartello era solito modificare la quantità di barili prodotti a seconda del valore dei prezzi, nel tentativo di tenere alto il valore della materia prima.
L’obiettivo dell’Opec è ora quello di difendere la loro quota di mercato, nonostante il calo pesante dei ricavi provenienti dal business petrolifero.
Fonte: Financial Times