Mercati

Nuovo Eurogruppo al via, si complica exit strategy dai piani di aiuti

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SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro l’attesa per la decisione sul sequester Usa ha condizionato le scelte degli operatori che hanno preferito titoli considerati più sicuri come quelli tedeschi. Si è infatti registrato un calo dei tassi di mercato tedeschi ed un rialzo di quelli periferici, con conseguente rialzo degli spread. Si restringe anche lo spread tra Italia e Spagna. Venerdì si è portato a 30 pb da 69 del venerdì precedente. Continua a scendere il tasso a due anni tedesco portandosi nuovamente in prossimità dello zero ai minimi da fine dicembre 2012. La Bce venerdì ha comunicato che questa settimana le banche dell’area Euro rimborseranno un importo piuttosto limitato, pari a 12,5 Mld€ per le due operazioni a 3 anni.

Dal lato macro segnaliamo il calo dell’inflazione dell’intera area che a febbraio, in base al dato preliminare, è scesa all’1,8% dal 2% di gennaio. A tale proposito giovedì la Bce annuncerà le nuove stime per l’anno in corso e per il prossimo e non è escluso che ci sia una revisione al ribasso, legata al calo dei prezzi delle materie prime, ma anche al peggioramento della crescita nei paesi dell’area. Dalla riunione della Bce non sono inoltre attesi cambiamenti dei tassi di interesse. Attesa anche la riunione della BoE che potrebbe aprire le porte a nuovi stimoli monetari soprattutto dopo gli ultimi deludenti dati macro.

La settimana inoltre si apre con la riunione dell’Eurogruppo in cui i ministri potrebbero discutere di una possibile fuoriuscita dai piani di salvataggio di Portogallo ed Irlanda e della ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dell’Esm, ma non sono attese decisioni di rilievo. Il Portogallo, secondo quanto riporta Wsj, potrebbe chiedere un’estensione dei tempi del piano di salvataggio, a causa del peggioramento superiore alle attese della crescita. Altro tema di discussione sarà probabilmente il piano cipriota, per il quale però non sono attese decisioni. Oggi i rappresentanti della Troika incontreranno il ministro delle finanze greco Stournas per discutere delle misure che dovranno essere completate prima dell’esborso della prossima tranche.

Dopo Moody’s ed S&P, anche Fitch si è pronunciata sull’Italia, affermando che l’instabilità politica potrebbe pesare sull’economia. Negli Usa tassi governativi in calo sulla scia del mancato accordo sui tagli automatici alla spesa per 85Mld$ di cui oltre la metà relativi al comparto difesa. L’effettivo impatto di tali tagli è atteso non prima di un mese, lasciando pertanto aperta la possibilità di un accordo in vista anche della successiva scadenza del 27 marzo dei finanziamenti a piani di investimento pubblici.

I mercati obbligazionari non hanno risentito di alcune indicazioni macro particolarmente favorevoli, come ad esempio l’indice Ism manifatturiero di febbraio, ai massimi da 20 mesi. Dopo la chiusura dei mercati Bernanke ha dichiarato che una rimozione prematura delle misure di stimolo potrebbe essere abbastanza dispendiosa per l’economia Usa.

Valute: chiusura di settimana con l’euro in deprezzamento verso dollaro sulla scia dei ribassi delle borse europee, del basso ammontare rimborsato anticipatamente dalle banche nella seconda LTRO, dell’inflazione europea sotto le attese a febbraio e dei timori di downgrade del rating italiano da parte di Fitch dopo il recente esito delle elezioni italiane. Secondo la CFTC gli speculatori la scorsa settimana sono tornati a puntare su un apprezzamento del dollaro verso euro per la prima volta da oltre un mese.

Per questa settimana area 1,30 rappresenta un importante livello di supporto, con il successivo collocato poco sotto 1,29; la resistenza si colloca a 1,3150. L’euro invece venerdì si è apprezzato verso yen con il cambio salito in prossimità della resistenza 122. Tale livello è valido anche per questa settimana, con il supporto più importante collocato presso 118,70. Venerdì si è assistito ad un deprezzamento della sterlina dopo che il settore manifatturiero si è contratto in modo inatteso a febbraio.

Verso dollaro la sterlina si è deprezzata temporaneamente sotto 1,50 per la prima volta dal luglio 2010. Questa settimana sarà particolarmente atteso il dato di febbraio dei Pmi servizi importante in vista della riunione BOE. Yuan cinese in deprezzamento verso dollaro sulla scia del calo dell’azionario locale dopo che il governo ha implementato ulteriori misure restrittive sul settore immobiliare. Segnaliamo il deprezzamento del dollaro australiano verso praticamente tutte le principali valute questa notte dopo l’inatteso calo dei permessi edilizi a gennaio.

Commodity: ancora un nuovo calo per le materie prime con l’indice GSCI ER calato ai minimi da Natale sulla scia dei dati cinesi sotto le attese. Nel settore energia prosegue il ribasso del petrolio con il brent (-0,9%) che questa mattina si attesta poco sopra i 110$/barile. In calo i metalli industriali con il rame (-1,4%) e l’alluminio (-1,5%) sui minimi circa 3 mesi. Andamento misto con i preziosi con l’oro che stamani si colloca poco sotto i 1575$/oncia. Tra gli agricoli in evidenza i cereali con i lievi rialzi di grano (+0,8%) e mais (+0,7%), mentre forti cali hanno interessato zucchero (-2,6%) e cacao (-3%). Secondo i dati della CFTC, gli speculatori continuano a ridurre le posizioni nette rialziste sono state portate in prossimità dei minimi da quasi 4 anni.

Azionario: chiusura di settimana in rosso per le borse europee, in una seduta che ha visto però, nel pomeriggio, risalire dai minimi i listini azionari europei in scia al recupero degli indici statunitensi. Unica eccezione giunge dall’indice inglese Ftse100 e svizzero SMI che, dopo la performance positiva di febbraio, continuano ad essere i preferiti a livello europeo.

All’interno dell’indice Stoxx 600 particolarmente penalizzati sono stati il settore finanziario e materie prime, mentre salgono settori generalmente difensivi quali health care e telecomunicazioni. L’indice italiano Ftsemib continua a risentire dell’esito elettorale risultando il più penalizzato con un calo settimanale di oltre il 3% guidato soprattutto dal settore bancario. Oggi la seduta si è aperta con listini in calo.

Negli Usa giornata di venerdì a due velocità per l’indice S&P500 che , dopo un’apertura in negativo, ha recuperato nel corso della seduta grazie al buon andamento dei dati macro ma soprattutto sulle attese di un accordo sul tema “sequester”. A livello settoriale anche negli Usa sono stati i settori difensivi a registrare i maggiori rialzi, a segnalare probabilmente l’inizio di una maggiore rotazione all’interno dei portafogli dei gestori in chiave prudenziale dopo i forti rialzi dei primi due mesi dell’anno.

Sul fronte emergente, l’indice MSCI EM ha chiuso venerdì leggermente negativo (-0,14%), penalizzato dal calo di oltre l’1% registrato venerdì dal listino brasiliano Bovespa. Da segnalare invece il recupero dell’azionario argentino (+1,6%) dopo i segnali di apertura mostrati dal governo nella battaglia legale in corso negli Usa riguardante i bond in default nel 2001. Durante la notte forte calo per i listini asiatici trainati al ribasso dal mercato cinese (-3,7%), su cui ha pesato l’annuncio di nuove misure da parte del governo per calmierare il settore immobiliare. Positivo invece l’azionario giapponese in una seduta caratterizzata dai problemi sul mercato future di Osaka che ha portato alla sospensione per alcune ore delle contrattazioni.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ENEL – Secondo quanto riportato da Reuters, la società ha confermato la politica di dividendi malgrado la controllata spagnola Endesa abbia annunciato di non distribuire alcuna cedola.

ENI – La Libia ha chiuso le esportazioni di gas verso l’Italia dall’impianto di Mellitah, gestito in joint venture da Eni e Noc, dopo un attacco da parte di alcuni miliziani. Dalla Libia giungono verso l’Italia 8 Mld di metri cubi di gas all’anno, attraverso il gasdotto Greenstream, pari al 10% del fabbisogno nazionale. Il gruppo dovrà far fronte a una nuova multa da 90,75 Mln€ a causa del ruolo nella formazione di un cartello nel settore della gomma sintetica, ha detto l’Antitrust UE.

FIAT – Nel mese di febbraio, il gruppo ha registrato un calo del 17,4% delle immatricolazioni. In Francia la vendita di nuovi veicoli è diminuita di circa il 12%. In Brasile le immatricolazioni registrano un calo del 5,5% a/a. Il rinnovo del contratto di lavoro per i circa 70.000 dipendenti del gruppo (compresa Fiat Industrial) slitta ancora. In un breve incontro venerdì mattina le parti hanno deciso di aggiornare la trattativa. Chrysler ha chiuso il mese di febbraio con un aumento dei volumi negli Usa, ma ha ribadito la previsione di un trimestre debole a causa del lancio di nuovi modelli.

INTESA SANPAOLO – La banca ha siglato un accordo con la Piccola Industria di Confindustria per destinare 10 Mld€ al credito delle pmi.

LUXOTTICA – L’AD Andrea Guerra non si aspetta particolari cambiamenti in futuro nella politica di payout del gruppo, che anche sull’esercizio 2012 propone di distribuire il 50% circa degli utili.

DEUTSCHE BANK – Il titolo cede il 4,33% a 33,57€ nella seduta di venerdì dopo che Goldman Sachs ha abbassato il rating sul titolo da “neutral” a “sell”. La più grande banca tedesca potrebbe dover trasferire 13 Mld$ ad una sua unità negli Stati Uniti al fine di rispettare i requisiti di capitale proposti dalla Fed per le banche straniere, questo secondo quanto riportato in una nota della società.

REPSOL – Il fondo sovrano di Sinagapore Temasek ha comprato il 5% del capitale della società per 1 Mld€.

LOCKHEED MARTIN – Secondo quanto riportato dal Financial Times, la più grande società del settore militare negli Stati Uniti ha detto che i tagli alla spesa nel settore della difesa (inclusi nel noto “sequester”) potrebbero portare alla terminazione di contratti, chiusura di fabbriche e perdita di migliaia di posti di lavoro.

Fonte: infoproviders

OVERVIEW DELLA SETTIMANA

· Riunione Eurogruppo: discussione su Cipro, ricapitalizzazione banche da parte dell’ESM. Exit Strategy piani di aiuti a Irlanda e Portogallo

· Riunione Bce e Boe: non sono attese cambiamenti al livello dei tassi. Nel caso della Boe non sono escluse aperture ad ampliamento del piano di acquisto di asset.

· Riunioni di diverse banche centrali: Australia, Brasile, Polonia,Giappone e Messico

· Aste spagnole su medio lungo termine

· Mercato del lavoro Usa: il consensus di Bloomberg vede un aumento degli occupati non agricoli di 160.000 unità ed un tasso di disoccupazione invariato al 7,9%

· Risultati stress test su settore bancario Usa

· Bilancia commerciale cinese