Il Consiglio dei governatori del Fondo Monetario Internazionale ha dato il via libera ad un piano di aiuti finanziari attraverso gli Special Drawing Rights (Sdr), l’unità di conto del Fondo per un ammontare di 650 miliardi di dollari al fine di aumentare la liquidità globale. L’operazione era stata preannunciata nelle scorse settimane e oggi ha ottenuto il via libera definitivo.
Le risorse saranno accreditate ai paesi membri del Fmi in proporzione alle loro quote esistenti nel Fondo e l’assegnazione generale degli Sdr entrerà in vigore il 23 agosto 2021. All’Italia dovrebbero spettare circa 21 miliardi di dollari.
“Questa è una decisione storica: la più grande allocazione di DSP nella storia del FMI in un momento di crisi senza precedenti. L’assegnazione di DSP andrà a beneficio di tutti i membri, affronterà la necessità globale a lungo termine di riserve, creerà fiducia e promuoverà la resilienza e la stabilità dell’economia globale. Aiuterà in particolare i nostri paesi più vulnerabili che lottano per far fronte all’impatto della crisi COVID-19″, ha affermato la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva.
Per vedere una mossa analoga bisogna tornare indietro nel 2009, in piena crisi finanziaria. Secondo il Fmi quell’operazione contribuì in maniera significativa alla ripresa dalla crisi. La direttrice del Fondo si è detta “fiduciosa che questa nuova allocazione apporterà un beneficio anche in questa fase”.
Circa 275 miliardi di dollari della nuova dotazione andranno ai mercati emergenti e ai paesi in via di sviluppo, compresi i paesi a basso reddito.
“Continueremo inoltre a impegnarci attivamente con i nostri membri per identificare opzioni praticabili per la canalizzazione volontaria di DSP dai paesi membri più ricchi a quelli più poveri e più vulnerabili per sostenere la loro ripresa dalla pandemia e raggiungere una crescita resiliente e sostenibile”, ha affermato Georgieva.
Secondo il comunicato del FMI, Washingtion sta anche esplorando altre opzioni per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili nei loro sforzi di recupero. “Si potrebbe prendere in considerazione un nuovo Resilience and Sustainability Trust per facilitare una crescita più resiliente e sostenibile a medio termine” conclude la nota.