Chi sogna Mario Draghi a Palazzo Chigi, dovrà farsene una ragione. Gli italiani continuano a preferire Giuseppe Conte all’ex governatore della Banca centrale europea. Lo rivela l’ultimo sondaggio condotto da Termometro Politico tra il 26 e il 28 gennaio 2021, secondo il quale il 32,6% dei cittadini vorrebbe Conte di nuovo premier. Una percentuale più che doppia rispetto a quella che preferirebbe vedere a Palazzo Chigi l’ex numero uno dell’istituto di Francoforte (15,4%).
Le altre opzioni raccolgono pochi consensi da Carlo Cottarelli (6%) a Marta Cartabia (2,6%). Sotto l’1% i vari Di Maio, Fico, Guerini, Gualtieri, Delrio, Franceschini e Gentiloni. C’è anche un 35,2% di intervistati che rifiuta tutte le opzioni sopra citate e chiede di tornare subito al voto.
Nell’ultima settimana, il consenso del premier dimissionario è tornato a crescere sensibilmente passando dal 39,1% al 41,1% anche se rimane maggioritaria la percentuale di chi non ha fiducia in Conte (58,4%).
Italiani ottimisti: per il 34,7% il prossimo governo sarà migliore
Termometro Politico ha chiesto agli intervistati se il governo che verrà sarà migliore o peggiore del precedente. Prevale la percentuale di chi crede che il prossimo esecutivo sarà migliore (34,7%). Il 23,9% pensa invece che sarà peggiore mentre per il 23,5% il nuovo governo sarà uguale al Conte bis.
Carenza vaccino: di chi è la colpa?
In merito alla carenza dei vaccini, gli italiani si dividono sulla responsabilità dei ritardi. Il 32,7% dà la colpa alla casa farmaceutica Pfizer, il 28,4% al governo italiano, il 13,3% all’Unione Europea, il 2,9% a Paesi extra Ue come Regno Unito, Israele e Usa. Infine il 15% non dà la colpa a nessuno perché ritiene che in queste situazioni sia normale dover aggiornare gli impianti industriali interrompendo in questo modo la produzione dei vaccini.
In caso di voto, Lega primo partito (al 24,2%)
Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno la Lega in crescita al 24,2%. Calano sia Pd che Fratelli d’Italia, rispettivamente al 19,7% e al 16,7%. Risale al 15,7% il Movimento 5 Stelle mentre Forza Italia perde mezzo punto e scivola al 6%.
Racchiusi in 3 decimi si trovano Azione (3,5%), Italia Viva (3,3%) e La Sinistra (3,2%). Italexit, Verdi, +Europa, Partito Comunista e Cambiamo sono tutti sotto il 2%.
Il quadro politico cambia con l’entrata in scena di una Lista Conte che otterrebbe il 12,3% dei consensi. Il partito contiano penalizzerebbe però Pd e M5S che vedrebbero i loro consensi crollare rispettivamente al 15,7% e al 9,8%. Conte porterebbe in dote appena un punto in più alla coalizione giallo rossa ma non intaccherebbe più di tanto i consensi dei partiti di centrodestra.