NEW YORK (WSI) – La situazione di emergenza richiedeva un’azione straordinaria. Una decina di banchieri di Wall Street ha incontrato il presidente Barack Obama alla Casa Bianca.
Il sistema finanziario subirà gravi conseguenze se non si risolvono i nodi della paralisi fiscale e del tetto sul debito. Ma non è affatto facile risolvere l’impasse: “O dico a 20 milioni di persone che non possono avere un’assicurazione sanitaria o chiudo il Governo”, ha sbottato Obama.
“Non si dovrebbe usare la minaccia di provocare un default del debito Usa per ripagare i debiti come uno strumento per bastonare”, ha dichiarato il Ceo di Goldman Sachs Lloyd Blankfein a margine della riunione.
Gli Stati Uniti entrano oggi nel terzo giorno del cosiddetto ‘shutdown’ dell’amministrazione, che prevede la sospensione temporanea delle attività federali meno essenziali.
Blankfein e gli altri manager di Wall Street hanno detto a Obama che sono d’accordo sul fatto che se gli Usa non dovessero riuscire a trovare un accordo per innalzare il tetto del debito, le conseguenze a lungo termine di una paralisi federale saranno sempre più estreme e avverse.
Il tempo stringe 17 ottobre gli Stati Uniti non potranno più onorare i debiti.