New York – Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, annuncia un accordo dell’ultimo minuto per alzare il tetto limite del debito e chiama i membri di entrambi i partiti a fare “la scelta giusta” e approvare l’accordo proposto per evitare un default, secondo quanto riporta Reuters.
“I leaders di entrambe le parti in entrambe le Camere hanno raggiunto un accordo che porterà a una riduzione del deficit, necessario ad evitare il default … default che avrebbe effetti devastanti per la nostra economia”, ha detto il Presidente Obama. “Chiedo ai membri di entrambi i partiti di fare la scelta giusta e supportare l’accordo con il loro voto nei prossimi giorni”.
Il compromesso raggiunto tra i leaders dei Repubblicani e dei Democratici dà una svolta allo stallo che si era creato nei negoziati, e porterà a una riduzione del deficit di circa $2,4 trilioni nei prossimi 10 anni. $917 miliardi riguarderanno tagli alla spesa, mentre un comitato speciale avrà il compito entro fine anno di trovare le modalità per sottrarre altri $1,5 trilioni dal deficit.
Adesso che è stato raggiunto un accordo, sia il Senato che la Camera dei Rappresentanti dovrebbero approvare il piano in giornata. Se l’approvazione al Senato è molto probabile, alla Camera c’è ancora qualche incertezza, riporta Reuters.
Intanto Mark Zandi, in precedenza economista capo presso la società di rating Moody’s, dice di essere soddisfatto dell’accordo raggiunto e crede che farà in modo che gli Stati Uniti mantengano la tripla ‘A’. “Non sono più presso le agenzie di rating … ma a giudicare da quello che hanno detto, credo che questo sarà sufficiente … dovrebbe evitare un downgrade”, ha detto Zandi riguardo Moody’s, specificando che le altre agenzie “potrebbero prendere decisioni diverse”.
I mercati hanno reagito positivamente alla notizia dell’accordo. L’indice Nikkei ha aperto in rialzo di due punti, il dollaro è in crescita sullo yen, vedremo cosa succederà alle borse europee. Ma ora c’è un altro ostacolo da superare, però, ed è decisivo: il voto del Congresso.
La Camera e il Senato degli Stati Uniti devono approvare l’accordo trovato ieri e devono farlo entro la scadenza del 2 agosto, cioè domani. In questo momento sembra probabile che entrambi i partiti perdano il consenso delle loro ali estreme. I tea party, pur avendo ottenuto moltissimo da questi negoziati, non ritengono l’accordo pienamente soddisfacente: almeno 80 repubblicani alla Camera potrebbero decidere di votare No a quanto sottoscritto dal presidente Boehner.
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Allo stesso modo, ci sono grossi malumori a sinistra nei confronti dei democratici e soprattutto di Obama, accusato di avere tradito le promesse della campagna elettorale accettando di discutere solo di tagli alla spesa e non dell’introduzione di nuove tasse.