Mercati

Obbligazioni europee spinte dalle scommesse sui tagli dei tassi BCE

Le scommesse di mercati e investitori “tifosi” di un imminente e sostanziale abbassamento dei tassi di interesse nella zona euro nel 2024 continuano a sostenere i mercati azionari, ma contemporaneamente hanno depresso i titoli di Stato tedeschi (Bund) e italiani (BTP).

Le stime formulate dalla Fed e dalla BCE, formulate sugli ultimi dati macroeconomici e comunicate durante le riunioni della scorsa settimana, hanno automaticamente avvalorato la convinzione degli investitori riguardo a imminenti riduzioni dei tassi di interesse, attese con alta probabilità già dalla prossima primavera. Trainati da questo entusiasmo, i mercati azionari hanno anticipato il rally natalizio mentre i rendimenti obbligazionari hanno proseguito la loro progressiva discesa. Durante questa settimana, incoraggiati dalla conferma Eurostat della frenata dell’inflazione dell’Eurozona al 2,4% a novembre, da alcuni dati macroeconomici tedeschi e dalle parole del membro del membro francese del Consiglio Direttivo della BCE François Villeroy de Galhau, i rendimenti di BTP e Bund hanno toccato nuovi minimi.

Ieri la scadenza decennale tedesca è scesa sotto il 2% per la prima volta in nove mesi (quando era all’1,92%), nell’ambito di un movimento generalizzato che ha coinvolto pressoché tutti i titoli di Stato in Europa, oltre che negli Stati Uniti, con intensità differenti Paese per Paese. Non da meno il rendimento del BTP a dieci anni, che è calato al 3,6%, ai minimi da agosto del 2022. I livelli attuali sono l’ultimo scalino di una marcata discesa dai massimi di ottobre, quando il titolo di Stato della Germania offriva un rendimento di poco superiore al 3% e quello italiano era al 5%. Lo spread tra BTP e Bund segue il calo (dal 18 dicembre scorso è diminuito da quota 170 a quota 160), supportato dall’approvazione all’unanimità del nuovo Patto di Stabilità e Crescita UE. A proposito di spread, saranno da monitorare anche i piani di finanziamento dell’Italia per il 2024.

Il movimento al ribasso dei rendimenti obbligazionari riflette dunque la prospettiva di tagli dei tassi nel 2024 da parte della Banca Centrale Europea (BCE), supportata principalmente dal rallentamento dell’inflazione e dal deterioramento della crescita nell’area euro, nonostante la presidente Lagarde abbia dichiarato nella recente riunione che al momento non si è ancora discusso di tagli dei tassi di interesse.

Tuttavia, gli analisti sembrano concordare con i banchieri centrali nel sottolineare che “è ancora presto per cantare vittoria”. Secondo gli operatori di mercato, è probabile che i rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 10 anni aumentino nelle prossime settimane, poiché i mercati potrebbero dover ridimensionare le loro aspettative riguardo ai tagli dei tassi. La presidente Lagarde, infatti, si è mostrata significativamente più cauta sull’argomento rispetto alle previsioni del mercato, prevedendo che l’inflazione non continuerà a diminuire al ritmo attuale.

Alla luce di questo scenario, per David Zahn, Head of European Fixed Income di Franklin Templeton, è il momento giusto per investire nell’obbligazionario europeo, non solo sui relativi bond governativi:

“La BCE è convinta che l’attuale impostazione di politica monetaria, se mantenuta per un periodo adeguatamente lungo, sia sufficientemente restrittiva da riportare l’inflazione al suo obiettivo. Pertanto, ora ci attendiamo una pausa prolungata prima che vengano prese ulteriori decisioni. A nostro avviso, i responsabili politici vorranno vedere svanire gli effetti secondari dell’inflazione sui salari prima di intraprendere un allentamento della politica monetaria. Di conseguenza, prevediamo un primo taglio dei tassi nel terzo trimestre del 2024. Tuttavia, il persistente aumento dei prezzi dell’energia potrebbe rappresentare un rischio di rialzo per l’inflazione e potenzialmente ritardare l’inizio di un ciclo di allentamento. Nel complesso, il calo dei rendimenti dovrebbe fornire una spinta all’obbligazionario europeo nel prossimo anno, soprattutto se confrontato con quello degli Stati Uniti, dove la robusta spesa per i consumi continua a sostenere un’economia resiliente. Riteniamo pertanto che la BCE potrebbe tagliare i tassi prima della Federal Reserve (Fed) statunitense, essendo costretta a reagire a una crescita poco brillante”.

In questo contesto, sono 3 le riflessioni sul posizionamento del portafoglio obbligazionario nel nuovo anno elaborate dal responsabile del reddito fisso europeo di Franklin Templeton:

  • Bloccare i rendimenti:I tassi di interesse sono aumentati negli ultimi due anni e sono destinati a diminuire nel 2024. Pertanto, gli investitori stanno iniziando a bloccare i rendimenti attualmente interessanti che si avvicinano ai massimi pluriennali. Una riallocazione verso asset a più lunga scadenza può contribuire anche a ridurre il rischio di reinvestimento presente con i fondi del mercato monetario che hanno acquisito popolarità di recente, soprattutto in un contesto di tassi in calo”.
  • Estendere la duration:L’indebolimento della crescita e una sostenibile tendenza al ribasso dell’inflazione suggeriscono che i tassi di riferimento nell’area euro potrebbero molto probabilmente aver raggiunto il picco. È quindi il momento giusto per gli investitori per iniziare a estendere la duration delle loro posizioni a reddito fisso. Riteniamo che i green bond e i social bond, tipicamente emessi per finanziare progetti a lungo termine, siano una buona fonte di investimenti con una duration prolungata”.
  • Prendere in considerazione gli investimenti sostenibili:Un mercato della finanza sostenibile in espansione e sempre più diversificato significa che rendimenti interessanti possono andare di pari passo con un impatto positivo sull’ambiente e sulle nostre comunità. Prevediamo che la domanda di strumenti finanziari a destinazione vincolata in ambito verde e sociale rimarrà forte anche in futuro, con entrambi i mercati destinati a una crescita dinamica. A nostro avviso, l’investimento sostenibile rappresenterà una tendenza dominante nei prossimi anni, con elementi favorevoli di natura strutturale che potrebbero contribuire a migliorare i rendimenti finanziari”.