ROMA (SI) – Sono un giovane studente appassionato di investimenti e in quanto suo affezionato lettore le scrivo in relazione alla sua risposta data qualche settimana fa sulla Stampa ad una lettrice ottantenne che le chiedeva come investire 80.000 euro. Nella risposta si consiglia alla lettrice di investire in Btp in modo da incassare circa 200 euro al mese, quindi 2400 euro all’anno.
Mi permetto di dissentire sulla risposta. La prima regola negli investimenti è la diversificazione, che richiederebbe di non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Ma più errato ancora è sostenere di poter incassare 200 euro al mese netti, a meno di voler investire l’intera cifra in titoli con scadenze oltre i 15 anni, cosa che non si addice a una risparmiatrice con un basso profilo di rischio e di età piuttosto avanzata.
Filippo Carta (Torino)
Rispondo al cortese lettore sui due punti. La diversificazione è un ottimo principio, consigliabile (quasi) sempre. E questo è un caso dove per me ha senso fare una eccezione: i Btp sono ottimi (sempre a mio avviso, sia chiaro) perché danno la massima sicurezza finanziaria per chi ha un bassissimo profilo di rischio.
Diversificare, per rispettare il principio come un dogma, significherebbe puntare su titoli comunque più rischiosi sotto il profilo dell’emittente, o meno redditizi se più liquidi. E’ vero, come forse ha in mente il lettore, che ci sarebbero i Bot, per diversificare pensando al profilo della liquidità dei titoli. Ma la proposta di titoli più lunghi che danno cedole più alte soddisfa l’esigenza, che è fondamentale nel caso di una pensionata che vuole ricavare una integrazione più interessante della sua magra pensione.
A questo aspetto particolare ho pensato nella formulazione della risposta. Ringrazio comunque sinceramente il lettore per la sua critica, perché, nella consulenza finanziaria come in tutte le altre sfere della conoscenza opinabile, non esiste il pensiero unico. Non si chiede forse un “secondo parere” dopo essere stati da un medico? O da un avvocato? Offriamo quindi, alla pensionata di 80 anni e ai lettori, anche le osservazioni del lettore (purtroppo soltanto critiche e non “alternative”).
Le operazioni sui derivati
Ho eseguito operazioni su derivati tramite un broker on line con sede in Gran Bretagna. Come mi devo regolare per gli aspetti fiscali?
Carlo C.
I residenti in Italia sono soggetti a tassazione italiana per le operazioni finanziarie compiute, indipendentemente dalla sede in cui operano. Poiché l’intermediario è estero, il contribuente deve assolvere personalmente agli obblighi per la dichiarazione dei redditi (non entrando nel “risparmio amministrato o gestito”) e per il monitoraggio fiscale. I proventi vanno denunciati nel quadro RT del modello “Unico” e bisogna compilare anche il quadro RW indicando il valore delle attività estere possedute a fine anno, su cui grava l’Ivafe (Imposta sul valore delle attività finanziarie estere) dello 0,15%.
Contributi figurativi
Desidero sapere se ai fini del raggiungimento dell’età pensionistica (42 anni e 10 mesi nel mio caso) è vero che i contributi figurativi pagati dall’Inps vengono conteggiati solo dopo avere versato 35 anni di contributi.
Antonio Sanremo (Im)
Inps ha chiarito che anche dopo la riforma Fornero – che ha portato l’anzianità contributiva minima dai 35 ai 42 e più anni – è necessario che il lavoratore abbia almeno 35 anni di anzianità formati dai vari tipi di contributi, meno quelli figurativi per malattia e disoccupazione.
Dirigente di un ente locale
Sono un dirigente di un ente locale dal mese di luglio del 1982. Ho provveduto a ricongiungere i quattro anni di laurea e altri due anni e mezzo di esercizio di altra professione. Dopo le varie enunciazioni sul cambio di generazione posso aspirare al mio pensionamento con l’Inps?
Sauro Mercatalli
Altroché. Solo che lei non ha fornito la data di nascita e quindi io non so se lei possa avere la pensione anticipata (oggi sono richiesti 42 + 6 mesi), oppure debba attendere la pensione di vecchiaia.
Pensione con meno di 15 anni
Sono nato il 1° gennaio dell’anno 1948 ed ho lavorato presso un Comune dal quale sono stato congedato il 31 gennaio 1992 con 14 anni, 4 mesi e 12 giorni. Ho chiesto la pensione all’Inps ma mi è stata respinta in quanto non mi riconoscono i 15 anni, ma dicono che servono anche nel mio caso 20 anni. Ma lei ha più volte scritto che in questi casi bastano 15 anni.
V. U.
E lo confermo. Solo che purtroppo da quanto mi scrive, lei i 15 anni non li ha.
Professore di geografia
Sono nato il 24 novembre dell’anno 1952, ed ho 32 anni di servizio all’interno della scuola. Ho fatto domanda di riscatto laurea e ho già pagato a Inps ex Inpdap il riscatto per il Tfr. Quando maturerò il diritto a pensione? Se smettessi uno o due anni prima (vista la difficile situazione della mia disciplina, la geografia) quale penalizzazione economia subirei?
Franco Bellion
Do per scontato che sia stato riscattato lo studio (4 anni) anche la pensione. Ebbene, ha 36 anni di contributi per cui, se dovesse andare con la pensione anticipata dovrebbe lavorare fino al 2021. Ma per fortuna arriva prima la pensione di vecchiaia (che in genere arriva seconda): anno 2019, quando la legge chiederà 66 anni + 7 mesi d’età. Non esistono penalizzazioni per chi va prima. Esiste di peggio: non viene riconosciuta la pensione fino al compimento dell’età.
Per i morosi paga il condominio?
Se nel mio condominio venissero approvati lavori straordinari e alcuni condomini, per difficoltà economiche, si trovassero nell’impossibilità di pagare, gli altri condomini hanno l’obbligo di pagare anche le loro rate?
Vincenzo Borra
Premesso che per la riscossione delle spese approvate l’amministratore deve chiedere al giudice un decreto di ingiunzione “immediatamente esecutivo” (ma comunque la procedura dura mesi e mesi), i fornitori debbono prima tentare di recuperare il loro denaro dai morosi (che andranno segnalati dall’amministratore) e solo in seguito possono rifarsi sugli altri condomini.
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