Introdurre l‘obbligo di indossare la mascherina sarebbe la misura anti-contagio che, nelle esperienze osservate in Italia, a Wuhan (Cina) e a New York (Usa), si è rivelata più efficace – molto di più del distanziamento sociale. Lo afferma uno studio scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista Proceeding Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), nel quale vengono messe a confronto le curve del contagio nelle tre diverse aree, osservandone l’evoluzione nel tempo a seconda delle misure di contrasto alla pandemia adottate man mano.
“La nostra analisi”, scrivono gli autori nell’abstract dello studio, “rivela che la differenza fra le mascherine obbligatorie e non obbligatorie rappresenta il fattore determinante nel plasmare le tendenze della pandemia”.
Gli studiosi delle università del Texas, della California (San Diego) e del California Institute of tecnology, hanno raggiunto queste conclusioni osservando l’andamento del contagio in un periodo compreso fra il 23 gennaio e il 9 maggio 2020, cercando eventuali collegamenti fra gli obblighi introdotti e i trend della pandemia.
Nel grafico in basso è possibile osservare l’andamento dei contagi a New York: le linee verticali segnano l’introduzione, nell’ordine, del distanziamento sociale, del lockdown e, infine, delle mascherine obbligatorie. E’ in corrispondenza di quest’ultimo step che il numero dei nuovi casi inizia a diminuire con maggiore decisione.
“In questo lavoro, mostriamo che la trasmissione aerea… è altamente virulenta e rappresenta la via dominante per la trasmissione di questa malattia”, affermano gli autori nelle loro conclusioni, “tuttavia, l’importanza della trasmissione aerea non è stata presa in considerazione nell’istituzione di misure di mitigazione da parte delle autorità governative. In particolare, mentre l’Oms e i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno sottolineato la prevenzione della trasmissione attraverso i contatti, sia l’Oms che il Cdc hanno ampiamente ignorato l’importanza della via di trasmissione aerea”. Lo studio, pertanto, lancia un’accusa non troppo velata verso quelle autorità che hanno chiesto di rispettare distanze di sicurezza senza obbligare l’utilizzo della mascherina: il più pratico strumento per interrompere la trasmissione per via aerea.
“Il nostro studio stabilisce chiaramente che l’uso di una maschera facciale non è solo utile per impedire alle goccioline di tosse infette di raggiungere le persone sane, ma è anche cruciale per queste ultime allo scopo di evitare l’inalazione delle particelle atmosferiche minute che le persone infette emettono quando parlano e che possono rimanere nell’atmosfera per decine di minuti, nonché viaggiare per decine di metri”, ha dichiarato in una nota Mario Molina, uno degli autori.
Mascherine: gli obblighi in Italia
In Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus in Italia, le mascherine non saranno più obbligatorie a partire dal 30 giugno. In Piemonte l’obbligo decadrà, invece, il 14 luglio, mentre in provincia di Trento la prescrizione termina già da oggi, 15 giugno. Dal 22 giugno le mascherine in strada non saranno più obbligatorie nella regione Campania.
In generale, le regioni italiane stanno procedendo in ordine sparso su questo tema. La tendenza, però, è quella di un progressivo allentamento degli obblighi di mascherina.