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(WSI) – L’inflazione, dice Bernanke, resta «alta in maniera inquietante», ma la «crescita dell’economia procede, anche se a tassi più moderati». Difficile trarre un’indicazione sui tassi, soprattutto dopo la fiammata del greggio.
F&M ne ha parlato con William Ford, già presidente della Federal Reserve di Atlanta all’inizio degli anni 80, uno degli esperti che vantano il record di previsioni centrate sul costo del denaro. «Bernanke – è l’esordio – deve scegliere fra obiettivi in conflitto. Se taglia i tassi, rischia sul fronte del carovita; se mantiene una posizione rigida, minaccia di contribuire a una recessione».
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Cosa deciderà?
Saranno determinanti i dati dei prossimi due mesi. Io credo che il direttorio della Banca stia navigando a vista. Nemmeno nell’intimo del suo cuore, il governatore Bernanke conosce le scelte che opererà nelle prossime riunioni del 9 maggio e del 27 e 28 giugno. Lo so, non è rassicurante, ma è la realtà.
Dove nascono le preoccupazioni della Fed?
Partiamo dalla congiuntura. L’America è al sesto anno di espansione. Non è poco. Il record è dieci anni, gli ultimi due di Bush padre seguiti dagli otto di Bill Clinton. Quello è il record storico: è facile prevedere una battuta d’arresto entro il 2009. Nel breve ci sono molti segnali di malessere, il più appariscente dei quali va ricercato nei travagli dell’edilizia e del credito ipotecario. Il mio punto di vista è in linea con quello dell’ex numero uno della Fed Alan Greenspan, quando ha stimato nel 33% la probabilità di una recessione nel 2007. A mio modo di vedere, le chance salgono al 50% se si include anche il 2008, e sfiorano la quasi certezza aggiungendo il 2009.
Di qui un possibile taglio dei tassi. O no?
Non è detto: l’inflazione elevata preclude questa via.
Ma i mercati già scontano due-tre tagli in 12 mesi…
Lo so, ma al posto di Bernanke sarei più preoccupato per l’inflazione. Soprattutto con il petrolio tornato a 65 dollari al barile. Bernanke, del resto, ha ripetuto la sua preoccupazione perché il costo della vita non scende nella fascia di sicurezza, da lui individuata fra l’1 e il 2 per cento. Perderebbe la faccia se non alzasse i tassi di fronte a un rialzo dei prezzi. Il grafico dell’oro che punta verso l’alto già riflette queste inquietudini.
Allora potrebbe addirittura alzare?
È possibile. Gliel’ho detto, Bernanke viaggia a vista. Tenete gli occhi ben aperti.
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