Le disuguaglianze sociali restano sotto i riflettori di organizzazioni interazioni e governanti, dopo che la crisi economica causata dalla pandemia di Covid ha evidenziato un allargamento del gap tra i più ricchi e i più poveri. Un concetto ribadito anche dall’Ocse, parlando dell’Italia.
“La crisi rischia di far calare ulteriormente i tassi di occupazione, già bassi, e di rafforzare le diseguaglianze, soprattutto per chi ha uno scarso livello di competenze e un basso livello di formazione continua” ha scritto l’organizzazione di Parigi nella scheda sull’Italia del report ‘Going for Growth 2021. Shaping a Vibrant Recovery’. “Un‘offerta efficace di istruzione, servizi pubblici di promozione dell’impiego e politiche di attivazione servizi in materia di istruzione, può contribuire a mitigare i divari tra domanda e offerta di competenze e lavoro, in particolar modo per i giovani e per i lavoratori più vulnerabili”, suggerisce l’Ocse.
Quello delle diseguaglianze è un tema molto dibattuto recentemente non solo in riferimento all’Italia, ma in generale all’economia globale nel suo complesso. Non a caso, nei giorni scorsi il Fondo monetario internazionale ha suggerito un aumento delle tasse ai patrimoni più alti per tentare di ridurre la forchetta di reddito. Una strada che sta battendo gli Stati Uniti con la nuova amministrazione Biden.
Ocse: la ripresa passa per una riforma della PA
Ma torniamo all’Italia. Parlando del nostro Paese, l’Organizzazione di Parigi ha sottolineato che la “priorità essenziale” per favorire la ripresa è rappresentata dalla “promozione dell’efficienza della pubblica amministrazione, principalmente nell’ottica di migliorare la gestione degli investimenti pubblici e rendere, al contempo, più efficaci l’assegnazione e il coordinamento dei compiti di attuazione delle varie politiche tra i diversi livelli di governo.
“Passaggi chiave, questi ultimi – scrive l’OCSE – per un efficace utilizzo dei fondi del Recovery e per la piena realizzazione dei vantaggi attesi dalle previste riforme strutturali”.
Come? Prima di tutto, rimuovendo i vincoli legali al telelavoro. Per favorire produttività e innovazione, l’Ocse suggerisce inoltre di “rimuovere i vincoli per favorire l’installazione più rapida di infrastrutture per le telecomunicazioni”. Ma anche “sensibilizzare i manager e accrescere il loro livello di competenze per favorire la diffusione delle tecnologie, l’innovazione e un miglior utilizzo del personale”.