Nei paesi industrializzati la classe media è sempre più sottile, “schiacciata” da redditi stagnanti o in declino, costi in aumento, lavoro più incerto, debiti. Lo certifica l’Ocse in un rapporto pubblicato ieri da titolo ‘Under Pressure: the Squeezed Middle Class’, in cui l’istituto di Parigi ha sottolineato il fenomeno, evidenziando allo stesso come le classi più agiate continuino al contrario ad accumulare ricchezza.
Negli ultimi 30 anni – sottolinea l’Ocse – nei Paesi avanzati i redditi mediani sono saliti un terzo in meno rispetto ai redditi del 10% più ricco della popolazione. La crescita dei redditi reali mediani tra il 2008 e il 2016 è stata solo dello 0,3%, contro l’1% tra il 1985 e il 1995 e l’1,6% nel decennio al 2005. In Italia è andata anche peggio: tra il 2008 e il 2015 il reddito mediano è calato dello 0,6%, dopo essere aumentato solo dello 0,7% nei precedenti 10 anni e dello 0,5% tra il 1985 e il 1995.
E a conferma che la ricchezza della middle class si sta riducendo, l’Ocse sottolinea che trent’anni fa, il reddito aggregato delle famiglie della classe media nell’Ocse era pari a quattro volte il reddito complessivo delle famiglie ad alto reddito, ora è pari a meno di 3 volte. La quota di popolazione con reddito medio – cioè con guadagni compresi tra il 75% e il 200% del reddito mediano nazionale – e’ calata dal 64% del 1985 al 61% del 2015. In Italia è pari al 58,6%, negli Usa e in Messico al 50% circa, mentre nei Paesi scandinavi e’ al 70%.
Ridurre le tasse, salvaguardando sostenibilità finanze pubbliche
I governi possono tuttavia mettere in atto ricette economiche per contestare questo fenomeno. Prima fra tutte – suggerisce l’Ocse – ridurre le tasse alla classe media per risollevarla, salvaguardando allo stesso tempo la sostenibilità delle finanze pubbliche.
‘Il principale strumento per promuovere l’equità è il sistema di tassazione e di benefici sociali’ sottolinea il rapporto. Nei Paesi industrializzati la classe media contribuisce a due terzi delle entrate dirette da tassazione e riceve il 60% della spesa pubblica in benefici sociali cash (senza contare quindi i servizi pubblici, come scuola e sanita’). Il 58% delle famiglie ritiene d’altro canto di non ricevere abbastanza in rapporto alle tasse e ai contributi sociali che paga. La classe media – indica l’Ocse – è più colpita dalla progressività della tassazione di altri gruppi: le fasce a più basso reddito sono esenti e le fasce più ricche hanno più fonti di reddito e magari possono avvalersi di ‘scappatoie’.
Ma non solo. L’istituto di Parigi suggerisce anche di favorire l’occupazione femminile, creare un sistema di protezione sociale per chi ha una carriera instabile, assicurare la disponibilità di alloggi a prezzi ragionevoli, aiutare le famiglie a pagare per l’educazione dei figli, fare formazione per adeguare il capitale umano ai cambiamenti del mondo professionale.