ROMA (WSI) – Il problema numero dell’italia e’ lo stallo creditizio, gli aiuti alle banche non si traducono in un sostegno a imprese e famiglie. Gli istituti finanziari continuano a ricevere trattamenti di favore da governo e Bce, ma non rimettono in circolo i finanziamenti di Draghi ottenuti a tassi vantaggiosi.
Se ne e’ accorta anche l’Ocse. In un’intervista alla Stampa, Angel Gurria, segretario generale dell’organizzazione ha ricordato che “la situazione e’ ancora delicata, ma in Italia e’ bene che continui il dialogo tra il governo e le parti sociali per affrontare insieme le emergenze”.
Prima di tutto, l’Italia deve rinsaldare il proprio sistema bancario, soprattutto il credito che “fatica ad arrivare alle piccole e medie imprese”, per farlo occorre “qualche forma di garanzia statale”.
Sul deficit, invece ‘ stato fatto “un lavoro straordinario”, ma ora che e’ uscita dalla procedura d’infrazione l’Italia “deve mantenere i conti in ordine. Deve confermare la fiducia e la credibilita’ che ha riconquistato in Europa, non dovete mai dimenticarvi che avete un debito ancora troppo alto”, ha concluso
Gurria.
Qualcosa si sta muovendo pero’. Ieri sono stati perfezionati a Milano quattro nuovi accordi tra la Banca europea degli investimenti e il Unicredit per concedere finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese italiane in una plurita’ di settori, per un importo complessivo di oltre 500 milioni di euro.