L’Italia deve far fronte ad alcune grandi sfide sul fronte sanitario, da una parte l’impatto dell’invecchiamento della popolazione e dall’altra le ricadute dell’eccessivo ricorso agli antibiotici. Così rivela l’Ocse nel rapporto ‘Uno Sguardo alla salute‘ secondo cui gli italiani hanno in genere stili di vita salutari e, in base agli indicatori Ocse, hanno un buon accesso e una buona qualità delle cure.
L‘aspettativa di vita nella Penisola, 83 anni è indicata come la quarta più alta tra le economie industrializzate, dopo Giappone, Spagna e Svizzera. Secondo quanto rivela l’Organizzazione con sede a Parigi, il 77% degli italiani dice di essere in buona o ottima salute (media Ocse 68%) e solo il 6% ritiene di essere in cattive condizioni contro il 9% medio. Il tutto a fronte di una spesa pro capite per la sanità che, in base ai calcoli dell’Ocse, è di 3.428 dollari a parità di potere d’acquisto, sotto la media che è di poco meno di 4.000 dollari (primi gli Usa con 10.500 dollari).
Secondo le nuove previsioni dell’OCSE, nei prossimi 15 anni la spesa sanitaria supererà la crescita del PIL in quasi tutti i paesi OCSE. La spesa sanitaria pro capite aumenterà ad un tasso medio annuo del 2,7% in tutta l’OCSE e raggiungerà il 10,2% del PIL entro il 2030, contro l’8,8% nel 2018. Dice ancora ml’Ocse che gli Stati Uniti hanno speso di più per l’assistenza sanitaria nel 2018, pari al 16,9% del PIL, al di sopra della Svizzera, il Paese con la spesa più elevata, con il 12,2%. Germania, Francia, Svezia e Giappone hanno speso quasi l’11% del PIL, mentre alcuni paesi hanno speso meno del 6% del PIL per l’assistenza sanitaria, tra cui Messico, Lettonia, Lussemburgo e Turchia (4,2%)