Economia

Oettinger: “Ue è in pericolo mortale. Italia tra i responsabili”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Dopo le polemiche sull’entità dei fondi versati dall’Italia all’Ue, il commissario Ue al Bilancio Guenther Oettinger torna ad attaccare l’Italia. Secondo quanto riporta il sito Politico, Oettinger, durante un intervento martedì sera a Bruxelles, avrebbe detto che il progetto europeo è in “pericolo mortale”, minacciato da avversari sia dentro sia fuori l’Unione e “alcuni all’interno dell’Europa lo vogliono indebolire o addirittura distruggere: la Polonia, l’Ungheria, la Romania, il governo italiano”.

Il commissario ha poi aggiunto che, nonostante queste sfide, la rapida approvazione del prossimo bilancio Ue da parte dei leader nazionali e del Parlamento europeo dimostrerebbe che l’Europa è ancora capace di agire.

“L’Europa è anche a rischio a causa degli autocrati che usano le guerre commerciali e l’aggressione, ha proseguito – sempre secondo Politico – citando il presidente russo Vladimir Putin, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed “i furbi cinesi”.

Il tedesco Oettinger ha quindi criticato anche il suo governo, sottolineando che Berlino non dimostra un sufficiente entusiasmo per l’Europa, in particolare quando si parla del bilancio.

Tornando al dibattito tra Roma e Bruxelles sui fondi versati dall’Italia, secondo i dati dell’Ue, elaborati dal Sole 24 Ore

“Nel 2017, l’Italia ha versato nelle casse europee 198 euro a persona, ricevendo finanziamenti per circa 162, con una differenza di 36 euro pro capite. È quindi uno dei cosiddetti “contributori netti” della Ue, che versano cioè più di quanto incassano. Al tempo stesso il nostro Paese compare 13 volte nella top 5 dei beneficiari, non scivolando mai al di sotto dell’ottava posizione se si considerano i 19 capitoli-chiave del budget comunitario: dalle infrastrutture al sostegno alle Pmi, passando per i fondi regionali, l’agricoltura e la sicurezza” si legge in un articolo del quotidiano economico.

Entrando nel dettaglio delle singole voci,

“la prima sorpresa arriva dal Fami, il Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione istituito nel 2014 per la gestione dei migranti e le politiche di accoglienza. Su una dotazione complessiva di 598 milioni, l’Italia ne riceve 91, posizionandosi al primo posto, seguita da Regno Unito e Svezia. E il nostro Paese fa il pieno di fondi Ue anche su altre voci di spesa più consistenti. Sul fronte della «crescita intelligente e inclusiva» l’Italia porta a casa un tesoretto che supera i 3 miliardi, di cui 1,5 solo per investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”.