LONDRA (WSI) – Con questi prezzi del greggio alle stelle sarà la fine delle compagnie aeree low cost. A lanciare la funesta profezia Michael O’Leary, il numero uno di Ryanair parlando alla CNBC.
“Penso che il petrolio sarà motore di cambiamento della competizione in Europa. Penso che alcune delle compagnie che lo scorso anno non erano in grado di generare utili quando il petrolio era a 40 dollari non sopravviveranno a questo inverno, se il greggio resterà a questi valori elevati (…) Chiaramente il petrolio a 80 dollari mieterà vittime in Europa”.
Il numero uno della compagnia aerea irlandese sottolinea che i conti dell’azienda vanno bene nonostante la cancellazione di migliaia di voli (2.000 in una prima tornata a settembre, 18.000 in una seconda tra novembre e marzo 2018) e proprio l’aumento dei prezzi del carburante è stato assorbito, ma minaccia di incidere sui conti dell’anno prossimo, quando l’utile netto non dovrebbe superare 1,35 miliardi.
Per l’anno finanziario in corso, Ryanair prevede infatti un utile netto in calo tra 1,25 e 1,35 miliardi di euro, dovuto principalmente all’aumento del costo del carburante, con il Brent che ha appena superato la soglia degli 80 dollari per la prima volta dal novembre del 2014. La spesa per il carburante della compagnia dovrebbe crescere di 400 milioni di euro.
Nell’anno fiscale 2017-2018, Ryanair registra comunque un aumento del 10 per cento dell’utile netto, a 1,45 miliardi di euro e nel 2018 poi le entrate sono salite dell’8%, su base annua a 7,15 miliardi di euro. L’utile per azione, a sua volta, è salito a 1,20 euro rispetto all’1,05 euro di un anno fa.