New York – Il Regno Unito e’ appena entrato in una seconda fase di recessione a dimostrazione del fatto che la duplice strategia di aumento dei tagli alle spese e misure di allentamento monetario non sta sortendo gli effetti sperati. E per il rilancio della sua economia Londra non puo’ fare affidamento sui Giochi Olimpici. Anzi.
Il parco olimpico dove si svolgeranno le competizioni si trova nella periferia nordorientale di Londra, un’area desolata industriale che e’ poi stata trasformata con 15 miliardi di dollari di investimenti in uno spazio per appassionati sportivi e avidi consumatori.
Con una tale somma si potrebbero costruire tre parchi di divertimento di Disney a Shanghai. Philipp Greenspun, opinionista e informatico americano ci e’ andato, nell’ambito di una visita per assistere a una serie di gare universitarie di atletica.
I collegamenti che portano da un impianto all’altro sono lunghissimi, avverte l’ex imprenditore Internet, parlando di “dimensioni quasi disumane”. Neanche una scultura o un’opera d’arte o uno stand di intrattenimento tra un punto e l’altro.
Il docente e scienziato informatico spiega che il complesso di appartamenti degli atleti si puo’ vedere dal parco olimpico e “assomiglia molto al progetto immobiliare Cabrini-Green” di Chiacago. Costruite negli Anni 40 nella periferia della citta’ dell’Illinois, con il passare del tempo le 3.607 unita’ abitative sono diventate l’obiettivo di gang violente e altri episodi infelici che hanno reso invivibile la vita dei residenti. Tanto che ora il nome “Cabrini–Green” e’ associato ai problemi del mercato immobiliare pubblico negli Stati Uniti.
In teoria in futuro, una volta terminato lo show sportivo piu’ importante e seguito al mondo dopo i Mondiali di Calcio, gli edifici residenziali verranno trasformati in case abitabili dai residenti (che di solito sono immigranti poveri dei paesi musulmani). Si tratta peraltro della stessa area in cui doveva avere luogo la piu’ grande moschea d’Europa.
Greenspun, che di progetti di successo se ne intende essendo stato uno dei pionieri dello sviluppo delle comunita’ in rete, sostiene che “non si capisce come tutto questo possa funzionare per gli spettatori”.
“Con lo stadio che era pieno solo per l’1%, letteralmente, gia’ si erano formate delle file lunghissime per prendere un caffe’ o dei salatini al bar. Ci sono voluti 10 minuti per superare i controlli di sicurezza molto rigidi, in stile aerporto (con tanto di raggi X e metal detector)”, sottolinea preoccupato Greenspun.
Per avere un’idea basta immaginarsi circa 100 mila persone al giorno che si presentano agli scali aerportuali piu’ trafficati del mondo per i controlli. Con la sola differenza che gli spettatori delle Olimpiadi di Londra arriveranno in un modo completamente disordinato, imprevedibile e casuale. Lo stadio da solo puo’ ospitare 80.000 persone e si presume che gli spettatori arriveranno a gruppetti sparsi.
Gli inglesi di solito non badano a spese per le questioni di sicurezza e in questo caso dai numeri ufficiali emerge che i costi per l’evento sono stati pari a 17,6 miliardi di dollari.
Ci sono anti missili montati sui tetti e la nave piu’ imponente della marina britannica, 22 mila tonnellate di imbarcazione d’assalto, schierata sul Tamigi “nel caso in cui volessero invadere il suo stesso paese”, come commenta ironicamente l’autore del ‘reportage’ pre olimpico.
Tutti i soldi sottratti al benessere della popolazione. Parlando di popolazione inglese, per chi se lo puo’ permettere tra i cittadini comuni di Londra sono gia’ pronte la valigie per lasciare la citta’ tra fine luglio e inizio agosto, quando si terranno le competizioni.
Le linee della metropolitana sono piene di cartelli e avvisi in cui si raccomanda di prendere altri mezzi – come la bicicletta – dal momento che sono previste code di un’ora nelle fermate piu’ trafficate.
Insomma, la domanda da chiedersi e’ se ne vale davvero la pena in tempi di crisi del debito e di finanze che sgocciolano.
Gli effetti benefici a livello economico sono difficili da calcolare. Ma anche nel migliore dei casi con biglietti del costo di 160 dollari per persona, anche se dovessero recuperare tutti i soldi investiti, dal punto di vista del bilancio non sara’ un guadagno. Anche perche’ presumibilmente la maggior parte dei visitatori verra’ dal Regno Unito. E’ un po’ come rompere delle finestre solo per il gusto poi di rimetterle a posto.
Una persona che spende 600 dollari per andare con la famiglia in vacanza ad assistere alle Olimpiadi sara’ piena di bei ricordi, con ogni probabilita’. Ma “a livello di produttivita’ e’ come bruciare quei soldi nel proprio giardino di casa”.
“Se una cultura dello sport vibrante e molti spettatori interessati potessero aiutare un paese a crescere, allora Nigeria e Grecia sarebbero ai primi posti tra le potenze mondiali in questo momento”.
Se gli sport non aiutano l’economia o non contribuiscono a far salire il benessere della gente, allora perche’ i governi continuano a versare i soldi dei contribuenti in eventi di questo tipo? Forse per scopi politici e per fare carriera.
In quest’ottica Monti ha fatto bene a rifiutare la candidatura di Roma alle prossime Olimpiadi proprio perche’ non e’ il momento. Anche perche’ nel caso di Londra 2012, chi ha speso i fondi dei contribuenti per consentire alla capitale inglese di ospitare l’evento non e’ piu’ in carica.