Dopo la Francia, il Belgio, la Germania il fenomeno dei Gilet Gialli contagia anche l’Italia. A indossare il giubbotto della protesta è un gruppo di operai a Napoli. Le ragioni della protesta non riguardano come nel caso francese il potere d’acquisto o l’ecotassa, bensì lo stipendio.
I lavoratori di una cooperativa convenzionata con il Comune del capoluogo campano sono scesi in strada perché da due mesi non percepiscono nulla in busta paga. Oltre a indossare i gilet gialli, diventati simbolo delle proteste contro il presidente francese Emmanuel Macron, gli operai hanno anche esposto dei cartelli in francese, in cui spiegavano i motivi della manifestazione.
Uno degli striscioni appesi recita “Dopo 34 anni di lavoro degno per la nostra città, siamo abbandonati dalle istituzioni nazionali“. Gli operai prendono di mira quindi anche il governo nazionale, non solo l’amministrazione locale.
La Cooperativa “25 Giugno”, nata dalla fusione di 12 cooperative differenti, ha sempre lavorato in regime di convenzione con il Comune di Napoli ed opera, tra l’altro, nel campo del decoro urbano, della pulizia degli arenili, del contrasto all’inquinamento ambientale, del contrasto al disagio minorile, della tutela degli impianti sportivi e parchi del Comune di Napoli.