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OPA: obiettivo è l’addio alla Borsa. Cosa dice lo studio della Consob

Inizialmente pensato come uno strumento volto a favorire la contendibilità delle imprese e la tutela degli azionisti di minoranza,  in realtà l’istituto dell’Opa è stato usato in Italia prevalentemente come via di uscita dalla Borsa. Così emerge da un Occasional Report dal titolo  Le offerte pubbliche svolte in Italia nel periodo 2020 – 2023, pubblicato dalla Consob.

Opa come addio alla Borsa: l’analisi della Consob

L’addio alla Borsa resta quindi l’obiettivo principale delle offerte pubbliche di acquisto (Opa) e/o di scambio lanciate sul mercato finanziario italiano. I dati analizzati dagli autori ‒ Silvia Carbone, Toni Marcelli (Divisione Vigilanza Emittenti – Ufficio Opa e Assetti proprietari) e Domenico Fichera (Divisione Studi e Regolamentazione – Ufficio Analisi degli Impatti della Regolamentazione) – mostrano che su un totale di 76 offerte pubbliche promosse nei quattro anni in esame ben 56, ossia 74% dei casi, si sono concluse con il delisting. 

Ma perchè questa scelta di lasciare Piazza Affari? Per le semplificazioni normative, i minori oneri, la maggiore flessibilità gestionale e organizzativa nonché la maggiore competitività e velocità di esecuzione che si associano allo status di società non quotata.

Inoltre lo studio della C0nsob evidenzia anche una significativa crescita nel numero delle offerte promosse sull’Euronext Growth Milan (Egm), il sistema di negoziazione dedicato alle piccole e medie imprese, in cui fra il 2020 e il 2023 si sono registrate 16 Opa (21,9% delle offerte totali), con un’accelerazione nel 2023 (10 casi), rispetto alle 9 Opa del periodo 2007-2019. Andando nel dettaglio dell’analisi sui mercati di negoziazione, risulta che il premio offerto agli azionisti è in media più basso dove la liquidità è maggiore (p. es. sul segmento Euronext Star Milan), mentre sulle piattaforme in cui la liquidità è minore (p. es. l’Egm) il premio è di regola più alto.

Infine il Report riporta che fra il 2020 e il 2023 19 offerte su 76 (pari al 25%) hanno registrato forme di reinvestimento dei soci della società-bersaglio nel capitale dell’offerente. Sul dato, in forte aumento rispetto alle evidenze del periodo 2007-2019 (14 offerte su 231, pari a circa il 6%), incidono le offerte con reinvestimento effettuate su società negoziate su Egm (7 rispetto alle 19 totali).

Cosa significa OPA e le operazioni più recenti

L’Opa è l’acronimo di Offerta pubblica di acquisto e si tratta di un meccanismo  disciplinato dagli articoli 02-112 del Testo unico della finanza (Tuf), nonché da alcune norme della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa).

Tra le operazioni più recenti in Italia troviamo quelle di Banco Bpm su Anima Holding. Pochi giorni fa c’è stato l’ok dell’Antritrust all’Opa di Banco BPM su Anima Holding. A comunicarlo l’istituto di Piazza Meda sottolineando che “in riferimento all’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da BancoBPMVita sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding, l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha deliberato che la condizione di efficacia dell’operazione è da considerarsi avverata”.