NEW YORK (WSI) – L’Opec è unita a fianco dell’Arabia Saudita e contro gli Stati Uniti. Quando il blocco dei maggiori paesi esportatori di greggio si troverà riunito in una stessa sala la settimana prossima, dovrebbe decidere di mantenere elevati i livelli di produzione di barili.
L’obiettivo numero uno dichiarato è contrastare il mercato concorrente del petrolio di scisto americano.
I prezzi sono dalla parte dei sauditi. Il valore del greggio è scivolato in otto delle nove settimane precedenti la riunione di novembre, quando il regno saudita ha dovuto difendere la sua posizione sui livelli di produzione davanti alla maggioranza dei membri dell’Opec.
Allora è stata dura convincere gli altri paesi esportatori a non tagliare i livelli di barili prodotti.
Con le società petrolifere che riducono gli investimenti, con la produzione Usa che sale e con i prezzi che sono tornati su livelli accettabili per l’Opec, la strategia saudita dovrebbe vincere i voti del gruppo alla riunione semestrale del 5 giugno. Ne sono convinti gli analisti di Societe Generale e Bank of America.
I prezzi dell’oro nero hanno recuperato quasi il 40% dopo avere attraversato una fase ribassista molto pesante, che aveva dimezzato il valore del petrolio.
In gennaio i futures sul greggio Usa avevano toccato i minimi di sei anni. Ma ora che la velocità di barili prodotti ha subìto un rallentamento dopo aver toccato i massimi in più di 40 anni, il mercato delle materie prime è sulla via della stabilizzazione e per i ministri sauditi sarà più facile convincere gli omologhi dell’Opec a mantenere lo status quo anche nella riunione della prossima settimana.
Fonte: Bloomberg
(DaC)