E’ guerra aperta per le poltrone di Tim e Open Fiber, la società della rete controllata da Enel e Cassa depositi e prestiti. Come scrive il Corriere della Sera da inizio estate si rincorrono voci di cambi al vertice della società e il confronto tra Enel e Cdp sarebbe in corso.
E sembra che il presidente Franco Bassanini sgomiti per comandare da solo. Alcuni rumor parlano di un ingresso nella squadra di Maximo Ibarra, il manager che a giugno ha lasciato la guida di Wind-Tre dopo aver completato la fusione.
Ibarra potrebbe prendere il posto di Tommaso Pompei che, stando alle voci di corridoio, sarebbe ai ferri corti con il presidente Franco Bassanini. Ibarra è lo stesso manager che era finito nelle brame di Vivendi prima di scegliere Flavio Cattaneo come ceo di Tim. Ora Cattaneo è andato via e il gruppo guidato dall’imprenditore Vincent Bollorè cerca un nuovo ceo.
Il futuro di Open Fiber è in qualche modo strettamente connesso a quello di Tim, o meglio della rete di Tim visto che è tornata in auge l’idea dello scorporo della rete Telecom. Come scrive il sito Cor.Com:
“Si starebbe lavorando ad una ipotesi che consisterebbe nel conferimento di della partecipazione in Open Fiber della stessa Cdp nella società – una “newco” in cui verrebbe rilevata la rete Telecom. Nella newco potrebbero inoltre essere trasferiti i 10 miliardi e passa di debito stimati per la “quota”rete (sui 32-33 complessivi), e di qui il balzo del valore in Borsa della società intorno agli 8 miliardi, con equity al 40%”.
Intanto Vivendi è alla ricerca del ceo per TIM: il nuovo capo operativo Amos Genish potrebbe esser stato chiamato da Bollorè per vendere la controllata brasiliana e negoziare la cessione della rete visto che si vocifera un rafforzamento di Franco Bernabè, già due volte a capo di Tim e che Bollorè ha scelto personalmente per completare il board.