La riduzione delle riserve d’acqua sta emergendo come la prossima questione ambientale oggetto di ampie discussioni. L’opinione pubblica è sempre più preoccupata che le grandi imprese industriali, che utilizzano fino al 30% dell’acqua dolce del pianeta, debbano essere più attente ai loro consumi. L’aumento della domanda, i cambiamenti climatici e l’inquinamento stanno mettendo sotto pressione le risorse idriche globali. Ciò solleva tre importanti questioni: quali problemi idrici dobbiamo affrontare? Quali sono le industrie più colpite? E quali domande sull’utilizzo dell’acqua dovremmo porre alle aziende in cui investiamo?
Scarsità d’acqua
Si parla di “stress idrico” in un Paese o in una regione quando le riserve idriche annuali scendono al di sotto dei 1.700 metri cubi per persona all’anno. A livelli compresi tra 1.700 e 1.000 metri cubi per persona all’anno, si possono prevedere restrizioni idriche periodiche o limitate. I Paesi che si trovano ad affrontare uno stress idrico estremamente elevato utilizzano fino all’80% delle riserve idriche superficiali e sotterranee disponibili in un anno medio. Secondo il World Resources Institute, anche piccoli shock di siccità, destinati ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici, possono avere effetti gravi.
Inquinamento dell’acqua
L’industria della moda è considerata uno dei più gravi inquinatori d’acqua al mondo e continua ad avere un grave impatto sull’ambiente. Il fast fashion ha dominato e rimodellato l’industria della moda e i critici ne citano spesso l’impatto ambientale negativo: l’inquinamento delle acque, le sostanze chimiche tossiche e i crescenti livelli di rifiuti tessili sono tutti danni provocati dall’industria.
La tintura dei tessuti è la seconda causa di inquinamento delle acque. Inoltre, quando gli indumenti in poliestere vengono lavati nelle lavatrici domestiche, perdono microfibre che si aggiungono ai livelli crescenti di plastica negli oceani. Fortunatamente, molti marchi internazionali di abbigliamento stanno cercando di migliorare le loro catene di approvvigionamento nonché i processi di produzione.
Basse tariffe globali per l’acqua
Le famiglie e le industrie di molti Paesi OCSE pagano sempre più spesso un importo che riflette il costo reale dell’acqua che consumano. Tre nuovi studi dell’OCSE affermano che il giusto prezzo dell’acqua incoraggerà le persone a sprecare meno, a inquinare meno e a investire di più nelle infrastrutture idriche.
Le tariffe per i servizi idrici e di depurazione variano notevolmente da una regione all’altra. In un’indagine delle Nazioni Unite sull’acqua, la metà dei Paesi rispondenti ha indicato che le tariffe per l’approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari sono insufficienti a recuperare l’80% dei costi di gestione e manutenzione. Il bilanciamento degli obiettivi finanziari, ambientali e sociali nelle politiche di tariffazione dell’acqua rimane una sfida nella maggior parte dei Paesi OCSE.
Prendendo in considerazione l’accessibilità economica in 108 città e 20 Paesi, e ricordando che la soglia raccomandata per la bolletta dell’acqua è pari al 4% del reddito familiare medio, si può notare come in molti Paesi la bolletta dell’acqua sia superiore a questa soglia. Al contrario, negli Stati Uniti e in Europa i sistemi di tariffazione dell’acqua sono obsoleti e quindi sottocosto. Questo invia segnali sbagliati e necessita di una riforma, poiché in queste regioni i governi possono aumentare i prezzi in base ai livelli di consumo.
Tensioni geopolitiche
I bacini d’acqua contribuiscono a formare i confini naturali dei Paesi e spesso diverse nazioni condividono l’accesso a fiumi o laghi. Data la propensione ai conflitti dell’umanità, è sorprendente che non ci siano state più guerre di natura “idro-politica”. Nel XXI secolo, le riserve di acqua dolce si stanno esaurendo, mentre si prevede che la domanda di acqua aumenterà del 55% tra il 2000 e il 2050. In termini di valore come risorsa globale, l’acqua è stata descritta come “il prossimo petrolio”.
Le 3 industrie più afflitte da problemi legati all’acqua
I tre settori più colpiti oggi sono agricoltura e allevamento, attività estrattive e semiconduttori.
Agricoltura e allevamento
L’agricoltura è la principale causa di inquinamento delle acque a livello globale. La deviazione dei fiumi e gli enormi progetti di irrigazione sono necessari per coltivare e nutrire il bestiame. Allo stesso tempo, gli escrementi del bestiame finiscono nei fiumi, inquinando le riserve idriche. Si stima che l’Europa e gli Stati Uniti utilizzino circa il 45% di tutti i prelievi d’acqua per l’agricoltura, ma in Cina sono oltre il 70%, in Africa oltre l’80% e in India e Asia meridionale oltre il 90%. Si prevede che queste cifre diminuiranno man mano che i Paesi adotteranno tecniche di irrigazione a risparmio idrico. È chiaro che l’agricoltura dovrà investire molto di più in progetti di risparmio idrico a causa dell’aumento della domanda di acqua.
Attività estrattive
L’acqua è fondamentale per la produzione di rame. Tuttavia, il 78% del rame prodotto dalle 20 maggiori miniere del mondo si trova attualmente in regioni con problemi idrici. Con il 33% della produzione mondiale del 2014, il Cile è il più colpito. La costruzione di impianti di desalinizzazione sembra essere la soluzione preferita dall’industria mineraria per risolvere questo problema.
Semiconduttori
A febbraio 2021, Taiwan è balzata agli onori della cronaca mondiale per la grave carenza di risorse idriche dovuta alla siccità, la peggiore degli ultimi decenni. Ha esaurito gran parte delle riserve idriche dell’isola, mettendo a rischio la produzione di semiconduttori. Questo dimostra che l’industria tecnologica globale non è immune agli effetti del cambiamento climatico. Un tipico impianto di produzione di semiconduttori utilizza 2-4 milioni di galloni (15 milioni di litri) di acqua ultrapura al giorno. Per contestualizzare, una persona media consuma circa 100 galloni di acqua al giorno.
Per compensare questa domanda di acqua, Taiwan Semiconductor e altri produttori hanno investito nella costruzione di impianti di riciclaggio dell’acqua e nella sostituzione del processo a umido con un processo a secco. I produttori di chip lavorano anche per estrarre più acqua ultrapura per ogni litro di acqua municipale e per ottimizzare le procedure per ottenere più chip per ogni goccia.
Guidare il cambiamento
Riteniamo che una migliore determinazione dei prezzi delle tariffe idriche incoraggerebbe un maggior numero di aziende e di persone a ridurre gli sprechi. Una volta che le aziende avranno condotto un audit sull’acqua, saranno in grado di investire in tecnologie che migliorano l’irrigazione, il riciclaggio, la conservazione e la desalinizzazione. Saranno anche pronte a investire nella ricerca e nello sviluppo di impianti di trattamento delle acque reflue e delle acque di scarico.