A nostro avviso ci troviamo di fronte a un nuovo di paradigma: i cambiamenti economici a cui stiamo assistendo hanno probabilmente una natura strutturale piuttosto che ciclica. Ecco perché gli investitori dovrebbero guardare oltre la volatilità e chiedersi quale può essere l’asset allocation nel lungo periodo. Riteniamo che il 2023 sarà l’anno in cui gli asset allocator dovranno assicurarsi di essere ben posizionati per abbracciare il cambiamento sopradescritto. Nello specifico:
- Riteniamo che nei prossimi decenni l’inflazione continuerà ad essere più elevata rispetto all’ultimo decennio. Al fine di migliorare la resilienza dei portafogli all’inflazione, crediamo sia necessario identificare adeguate strategie di mitigazione. Ad esempio, visto che parte dell’inflazione è dovuta al calo degli investimenti nelle produzioni di una serie di materie prime che ha causato una riduzione delle forniture e un incremento dei prezzi, pensiamo che aggiungere appunto le materie prime all’allocazione di portafoglio possa essere saggio.
- Vediamo una serie di trend secolari favorire l’innovazione e creare cambiamenti strutturali nell’economia globale, generando interessanti opportunità di investimento. Ad esempio, l’inclusione finanziaria, ovvero lo sforzo globale per garantire accesso a prodotti e servizi finanziari utili e convenienti, non solo gode di un ampio sostegno politico a livello mondiale ma sta creando valore grazie alla digitalizzazione dei servizi finanziari e alla crescente apertura dei consumatori nei confronti di soluzioni finanziarie più tecnologiche. Questi trend possono rappresentare interessanti opportunità di investimento in settori come il credito al consumo, il microfinanziamento o le assicurazioni. Altri temi che consideriamo interessanti sono il futuro della mobilità , con l’elettrificazione dei mezzi di trasporto e il futuro dell’alimentazione, intesa come sicurezza alimentare, innovazione agricola, ecc.
- In un contesto caratterizzato da una maggiore volatilità , le allocazioni a prodotti growth e value potrebbero generare maggiore volatilità e pertanto crediamo sarà importante favorire l’inclusione di soluzioni difensive per bilanciare il rischio durante l’intero ciclo economico. Inoltre, ci aspettiamo una maggiore volatilità e una minore sostenibilità dei margini, una più marcata attenzione ai bilanci, maggiori opportunità di stock picking in tutto lo spettro di capitalizzazione del mercato e un numero crescente di opportunità di mean reversion. Prevediamo che questo possa favorire la ricerca fondamentale di tipo bottom-up e gli investimenti attivi.