Vediamo come ribilanciare il portafoglio investimenti, sia sul fronte azionario che obbligazionario, nel corso dei prossimi mesi prendendo in considerazione l’outlook di politica monetaria, la crescita degli utili e l’andamento dei contagi.
Azioni: valutazioni elevate ma c’è il sostegno degli utili
Il dibattito in materia di tapering, l’aumento contagi da variante delta e le restrizioni in Cina hanno generato un incremento della volatilità nelle ultime settimane. I titoli growth sono tornati alla ribalta, mettendo in ombra il rally dei ciclici.
Il contesto economico rimane comunque positivo, poiché le campagne di vaccinazione nei mercati in via di sviluppo dovrebbero evitare ulteriori restrizioni e l’intonazione accomodante in materia fiscale e monetaria dovrebbe essere conservata. Le sorprese in positivo degli ultimi mesi sono rallentate, evidenziando come avremmo potuto ormai aver superato il picco di crescita.
Tuttavia, ci aspettiamo ancora dati economici solidi nei prossimi trimestri e una crescita sostenuta ed elevata, elementi questi a favore degli asset di rischio. Le aziende continuano a mostrare un aumento dei ricavi grazie al manifestarsi di quella che era una domanda repressa ed al miglioramento dei margini. Le valutazioni rimangono elevate, ma la forte crescita degli utili dovrebbe continuare a portare in alto il mercato.
Continuiamo quindi ad essere positivi sull’azionario, mantenendo una preferenza per i ciclici. Una crescita sostenuta e valutazioni più basse dovrebbero sostenere settori come quello finanziario, dell’energia e dei materiali. Il panorama non è in bianco e nero, tuttavia, e stiamo iniziando a guardare più ad un posizionamento di bilanciamento in quanto parte dei settori growth mostra una forte resilienza degli utili. Il giro di vite normativo cinese può creare interessanti entry-point
Obbligazioni: prudenza sulla duration
I rendimenti dei Treasury decennale sono lievemente rimbalzati. Il dibattito sul tapering ha dominato le cronache, con le ultime minute della FED lasciano intendere che il tapering potrebbe iniziare entro fine anno.
Nonostante ciò, i rendimenti sono rimasti bloccati mentre gli investitori valutavano le preoccupazioni sulle varianti e i timori riguardo alla crescita. Riteniamo che i rendimenti possano essere troppo bassi e che dovrebbero gradualmente riprendere la loro tendenza al rialzo. La politica monetaria dovrebbe rimanere accomodante e la forward guidance sarà prudente per evitare sorprese poco gradite al mercato.
Non ci aspettiamo un rialzo dei tassi Fed fino alla fine del 2022 o all’inizio del 2023, e la BCE dovrebbe normalizzare la politica ancora più avanti, ad un ritmo ancora più lento, per continuare a sostenere il proprio settore bancario e i Paesi periferici.
In questo contesto, rimaniamo prudenti in termini di duration, dato che i rendimenti rimangono bassi e vediamo più rischi al rialzo. Privilegiamo il rischio di credito, poiché i livelli di default sono diminuiti e i livelli di spread hanno compensato il rischio. La duration più lunga propria del segmento Investment Grade e gli stretti livelli di spread lasciano meno spazio per compensare le potenziali perdite derivanti dall’aumento dei tassi.
Nonostante un leggero allargamento recente, gli spread corporate hanno retto e potrebbero presentarsi opportunità selettive nel segmento high yield. Rimaniamo positivi sul debito societario emergente in valuta forte, poiché il livello di carry rimane interessante rispetto ai mercati sviluppati e vediamo ulteriore spazio per la convergenza degli spread e i bilanci societari sono forti.