Il 2024 è stato un anno piuttosto buono per le azioni dei mercati emergenti. Molti Paesi hanno registrato rendimenti positivi, in alcuni casi con una forte performance. Taiwan, per esempio, ha beneficiato della corsa dei titoli tecnologici del Paese, che hanno registrato un buon andamento sulla scia dei titoli dell’intelligenza artificiale.
L’India continua a registrare ottime performance anche dopo le elezioni. Nonostante un po’ di sorpresa iniziale, alla fine i risultati sono stati accettati abbastanza positivamente dal mercato azionario che ha raggiunto nuovi massimi. La Cina ha registrato un rally a sorpresa dalla fine di settembre, quando finalmente sono stati annunciato degli stimoli che sono stati accolti molto positivamente dagli investitori.
In un contesto globale piuttosto difficile, in cui persistono ancora molte incertezze riguardo alla tempistica di ulteriori tagli dei tassi negli Stati Uniti, alla traiettoria del dollaro USA e, in generale, e dell’economia globale, verso un atterraggio morbido o un contesto più recessivo in futuro, le azioni dei mercati emergenti hanno registrato una performance piuttosto forte.
L’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti creerà molte incertezze per l’asset class. Ovviamente, il presidente eletto ha parlato di dazi molto alti per tutti i paesi che commerciano con gli Stati Uniti, in particolare, della possibile introduzione di una tariffa molto alta del 60% per la Cina.
Questo provvedimento avrebbe un grande impatto, con la Cina che potrebbe veder dimezzare la propria crescita economica nei prossimi anni. I dazi avranno un impatto su molti altri Paesi emergenti confinanti con la Cina, nel sud-est asiatico. Altri paesi, inoltre, potrebbero essere colpiti anche da tassi di interesse più alti più a lungo negli Stati Uniti, come i Paesi dell’America Latina.
In un contesto difficile, vediamo ancora molto valore nelle azioni dei mercati emergenti, perché abbiamo già assistito a un sell-off e ad alcune debolezze delle valute. Le azioni dei mercati emergenti sono già scambiate con il più grande sconto di sempre rispetto ai mercati sviluppati.
Il presidente eletto Trump è noto per essere un negoziatore e le cose potrebbero rivelarsi molto più positive di quanto sembrino al momento. Ci saranno negoziati tra gli Stati Uniti e diversi paesi. Con la Cina, ad esempio, abbiamo visto in passato che i due paesi possono arrivare a una sorta di accordo commerciale e la speranza è che si giunga a una sorta di risoluzione anche l’anno prossimo. La Cina può continuare a stimolare la sua economia e il suo potenziale per migliorare realmente i modelli di consumo, misure che dovrebbero anche contribuire a generare una crescita più elevata.
Anche il Messico, che è molto influenzato dall’ultimo risultato elettorale interno e negli USA, potrebbe veder avviare molte negoziazioni tra i nuovi presidenti di entrambi i Paesi.