Nel 2020 sulle borse il contrasto tra Main Street e Wall Street è stato molto evidente. A Main Street, le abitudini di vita e di lavoro delle persone sono dovute cambiare in pochi giorni, con l’introduzione dello smartworking e la chiusura delle scuole a livello globale, e milioni sono andate incontro a difficoltà finanziarie.
A Wall Street, dopo il mercato orso più veloce della storia della finanza moderna, le borse si sono ripresi rapidamente e sono tornati al livello pre-pandemico prima dell’estate.
È interessante notare che durante la crisi la resilienza non è sempre venuta da aziende che tipicamente se la cavano in una normale recessione. Una realtà come Medtronic, leader nella tecnologia medica, solitamente mostra una buona capacità di recupero dei guadagni durante una recessione. In questa crisi, però, i pazienti hanno avuto paura di recarsi in ospedale se non per le procedure più indispensabili. Per questo motivo, i profitti di Medtronic sono stati colpiti abbastanza duramente. Al contrario, le aziende tecnologiche come Microsoft – in cui investiamo da 13 anni – che tipicamente sperimentano flessioni degli utili nelle normali recessioni, nel contesto della crisi da Covid hanno assistito a una crescita molto dinamica, data l’accelerazione degli sforzi di digitalizzazione del settore corporate.
Stiamo assistendo a una rotazione dal growth al value, legata alle aspettative di un possibile aumento significativo dei tassi di interesse e del ritorno dell’inflazione. In oltre trent’anni di attività abbiamo già assistito a diverse fasi simili sui mercati, come ad esempio quanto visto nel 2009 quando, dopo la crisi finanziaria globale, si è registrata una sovraperformance dei titoli ciclici dovuta a migliori aspettative di crescita economica.
La crisi pandemica è tuttavia diversa dalla crisi del 2008, e la ripresa sarà altrettanto diversa: nel breve periodo, con una prospettiva di ritorno alla normalità, ci aspettiamo una sovraperformance di alcuni settori ciclici che sono stati trascurati – ad esempio il settore finanziario e l’automotive.
Dato il nostro orizzonte temporale di lungo periodo e il nostro stile quality growth che ci porta a escludere i titoli ciclici vista la loro volatilità pensiamo che questa sia un’occasione per aumentare l’esposizione a settori che hanno sofferto durante la pandemia come turismo e compagnie aeree, con una grande attenzione agli utili e alla qualità delle singole società.
In linea con questa visione abbiamo aumentato l’esposizione il fornitore di servizi turistici europeo Amadeus e alla compagnia aerea low cost Wizz Air.
Guardando al 2021 e oltre, crediamo che sulle borse sarà fondamentale continuare a monitorare la crescita futura degli utili delle società di qualità in cui investiamo, e che si possa continuare a fare bene su un orizzonte temporale di lungo termine, mantenendo una superiorità in termini di utili rispetto al benchmark e la disciplina in termini di valutazione.
L’esposizione geografica del nostro fondo globale rispecchia il nostro approccio benchmark-agnostic. Ad esempio, il peso degli Stati Uniti è attualmente inferiore di oltre 20 punti percentuali rispetto al benchmark, con il Giappone e i mercati emergenti come principali sovrappesi geografici e, in quest’ultima regione, un focus particolare su Cina e Taiwan.
Cerchiamo società di qualità che facciano crescere gli utili a due cifre e a un ritmo costante per un periodo di almeno 5 anni. Siamo rimasti molto rigidi sulle valutazioni, acquistando sei nuovi titoli nel primo semestre del 2020 a livelli di sconto e mantenendo un premio di valutazione per il portafoglio inferiore alla media a 5 anni.
Per noi è fondamentale garantire che le considerazioni ESG siano integrate in tutte le nostre decisioni di investimento, in linea con il nostro stile quality growth. Attraverso la nostra attività di stock picking siamo grado di individuare realtà attente alla governance come per esempio, in Cina, Inner Mongolia Yily, azienda ledear nella produzione casearia.