di Adrian Fritz Head of Research di 21Shares

Cosa cambia per il Bitcoin con l’upgrade Nakamoto

Nel momento in cui il Bitcoin sta sfiorando dei nuovi massimi storici, si stanno diffondendo novità interessanti sul ruolo della criptovaluta come riserva di valore. Infatti, Stacks, la soluzione di scalabilità di BTC, ha completato con successo la fase di rollout del suo upgrade “Nakamoto”, che ha raggiunto la piena operatività nella giornata di ieri, 30 ottobre 2024. Chiamata così in onore del famoso (e per ora sconosciuto) creatore di Bitcoin, Nakamoto è stata progettata per incrementare la velocità del network, aumentare la sicurezza e rendere il sistema più resistente alle eventuali manipolazioni dei miner.

Se si osserva il rapporto prezzo/commissioni, ovvero l’equivalente del P/E ratio per le azioni, si può scoprire un trend. Sebbene il prezzo del token Stacks sia aumentato durante l’estate con la crescita dell’attesa per l’aggiornamento Nakamoto, da allora si è stabilizzato, con le commissioni che continuano ad aumentare a un ritmo più alto rispetto al prezzo del token. Ciò suggerisce che, sebbene il token possa essere stato sopravvalutato durante il picco dell’hype, ora appare relativamente sottovalutato poiché l’attività di rete – e le commissioni generate – superano l’apprezzamento. Con l’upgrade e lo sblocco di funzionalità avanzate, Stacks è ben posizionato per una maggiore adozione. Infatti, ad oggi gli utenti che accedono alla piattaforma quotidianamente sono molto pochi (meno di 5mila), ma prevediamo che l’engagement e l’attrazione di nuovi investitori crescerà considerevolmente, anche grazie alle collaborazioni con BitGo e Grayscale,.

Ma perché l’aggiornamento di questa piattaforma è un evento così importante? Per rispondere a questa domanda, bisogna innanzitutto chiarire cosa è Stacks. Lanciata nel 2021, Stacks è un “Layer 2” del Bitcoin, ovvero una piattaforma che mira a risolvere i problemi del Bitcoin legati alla scalabilità, all’alta latenza, alle limitate possibilità di programmazione e al non poter supportare smart contract complessi nativamente. Con l’introduzione di questa sorta di blockchain di supporto, la velocità delle transazioni sul network di BTC è aumentata di 120 volte; inoltre, sono state sbloccate delle funzionalità che permettono lo sviluppo di dApp, mantenendo integra la sicurezza e la non manipolabilità della struttura. Tutte queste nuove funzioni sono state ben accolte dalla comunità cripto, come dimostra il fatto che il valore incorporato totale di Stacks (TVL) ha registrato una crescita da inizio anno e il suo token nativo, STX, è vicino a raggiungere il prezzo più elevato di sempre.

Con l’introduzione dell’upgrade Nakamoto, che altro non è che una hard fork di Stacks, quanto visto nel paragrafo precedente non cambia, ma vengono aggiunte due nuove funzionalità per il Bitcoin, che riguardano i BTC inutilizzati e la scalabilità del network per poter sbloccare nuove interazioni con la finanza decentralizzata. Nello specifico, le maggiori novità sono riguardano:

  • La “liberazione” di BTC: grazie a una componente chiave chiamata sBTC, un meccanismo di peg a due entrate con il Bitcoin, Nakamoto può sbloccare e immettere nella DeFi Bitcoin inutilizzati per un valore di quasi un trilione di dollari.
  • La velocità: saranno introdotte tempistiche minori per il processo dei blocchi, cosicché le transazioni siano concluse in meno di 5 secondi (oggi, vengono concluse in 10 minuti).
  • La sicurezza: la sicurezza offerta da Bitcoin si riversa anche sul network di Stacks, garantendo una forte tutela per le transazioni.

Questo aggiornamento di Stacks rende quindi BTC una risorsa produttiva, consentendone l’implementazione in applicazioni come prestiti decentralizzati basati su BTC, stablecoin garantite da BTC e altri casi d’uso innovativi. Man mano che Bitcoin diventerà più accessibile per le applicazioni DeFi, la sua influenza all’interno del più ampio ecosistema finanziario decentralizzato è destinata ad espandersi considerevolmente.