Il rally del debito del mercato dei Paesi Emergenti, al quale abbiamo assistito tra la metà di febbraio e la fine di aprile, rappresenta senza dubbio, insieme al recente periodo di volatilità, un’interessante possibilità di ingresso in quest’area d’investimento per chi guarda al lungo periodo.
Ecco perché:
- Dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, il rendimento medio a scadenza del debito sovrano in valuta locale dei mercati emergenti non è mai stato così a buon mercato rispetto a quello del resto dell’universo globale del reddito fisso. E sappiamo che tale differenziale è una valida misura del premio per il rischio di un investimento obbligazionario.
- Solo pochi decenni fa, i Paesi sviluppati erano 8 o 9 volte più benestanti rispetto ai Paesi emergenti in termini di PIL pro capite. Ora la differenza si è ridotta, e i primi sono solamente quattro volte più ricchi rispetto ai secondi. Resta ancora aperta, poi, la domanda su quanto potenziale ci sia ancora.
- C’è ancora un assurdo squilibrio tra il peso delle economie emergenti nei mercati finanziari, da un lato, e nell’economia reale dall’altro. Nelle economie emergenti la capitalizzazione di mercato di obbligazioni e prestiti rappresenta il 20% (un quinto) del Pil prodotto da questi stessi Paesi in un anno. Nei Paesi sviluppati di norma tale cifra è molto più elevata e arriva al 200%. Rispetto alla dimensione dell’economia reale, i Paesi emergenti sono grandi come i Paesi sviluppati, a volte anche di più (anche senza contare la Cina), ma, d’altra parte, la capitalizzazione di mercato delle loro attività finanziarie e attività a reddito fisso è molto inferiore. La leva finanziaria complessiva è molto bassa.
- Il mercato obbligazionario dei Paesi emergenti, e in particolare quello in valuta locale, continua a essere esposto a un forte rischio di volatilità, legato anche alle molto variegate vicende politiche di questi Paesi. Per chi guarda al lungo periodo è fondamentale non prendere semplicemente in esame i rendimenti ma, in particolare in un’area così varia e in parte instabile, soprattutto i rendimenti in rapporto con i rischi che ci si assume. Da questo punto di vista, il nostro approccio SRI rappresenta una garanzia in più.