Nel terzo trimestre si prevede una forte ripresa guidata principalmente dal rimbalzo della domanda interna nei Paesi sviluppati, mentre nei Paesi emergenti l’economia dovrebbe recuperare il terreno perduto più tardi, in concomitanza con l’accelerazione della campagna vaccinale.
Con le riaperture, il PIL dovrebbe accelerare grazie a un’impennata della domanda interna, mentre negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Europa la crescita dovrebbe avvicinarsi alla doppia cifra nel secondo semestre.
Il punto sull’economia
Nei Paesi emergenti il rimbalzo è limitato dalla lenta campagna vaccinale e dai nuovi lockdown, in particolare in India, dove le chiusure decise a livello locale hanno portato a una recessione nel secondo trimestre, mentre in Thailandia e a Taiwan la ripresa è rallentata.
La Cina, dove la crescita si è attenuata a causa della rigidità della politica economica, rappresenta invece un caso a sé: i consumi interni e gli investimenti guidati dall’innovazione rimangono obiettivi a medio termine, ma l’accesso al credito sembra più limitato.
L’inflazione invece ha fatto registrare un forte rimbalzo a causa dei movimenti del petrolio, delle materie prime e dell’aumento dei prezzi nei settori in riapertura; con un consolidamento della domanda stagionale, i prezzi dei servizi e nel settore del tempo libero potrebbero aumentare ulteriormente.
Gli Stati Uniti, la cui politica economica favorisce la piena occupazione e la spesa sociale, potrebbero affrontare rischi di inflazione al rialzo. L’inflazione dovrebbe rimanere alta nel secondo semestre prima di scendere fra il 2 e il 2,5% l’anno prossimo. Tuttavia, la piena occupazione potrebbe stimolare la crescita dei salari e aumentare i costi.
In Europa, l’anno prossimo l‘inflazione dovrebbe tornare al suo trend precedente, dopo una recente impennata mentre nei Paesi emergenti, dovrebbe normalizzarsi dopo il rimbalzo guidato dalle materie prime, dai prezzi alimentari e dalle valute.
In questo scenario la politica monetaria è rimasta accomodante e coordinata con la politica di bilancio, ma questo regime sta per cambiare poiché le banche centrali si stanno adattando alle situazioni locali.
Alcune hanno anticipato l’intenzione di ridurre o aggiustare i tassi in futuro: Canada, Nuova Zelanda, Corea, Svezia e la Bank of England hanno ridotto gli acquisti di obbligazioni. La Fed dovrebbe parlare esplicitamente di tapering nel terzo trimestre e preparare i mercati a una riduzione degli acquisti nel 2022.
Al contrario, la BCE dovrebbe continuare ad acquistare obbligazioni nel 2022 poiché l’inflazione dovrebbe tornare sotto il 2%. Le banche centrali dei Paesi emergenti potrebbero iniziare ad aggiustare i tassi nel 2022, dato che l’economia e l’inflazione dovrebbero tornare sotto i riflettori.
Dove trovare rendimenti sull’obbligazionario mondiale
A differenza di quelli azionari, i mercati obbligazionari non hanno reagito alle preoccupazioni sull’inflazione. I rendimenti dei titoli di Stato decennali sono saliti a inizio mese, per poi perdere terreno.
Complessivamente, i rendimenti dei titoli decennali statunitensi hanno chiuso il mese con un calo di quattro punti base all’1,6%, mentre in Europa i rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni hanno guadagnato poco più di due punti base a -0,18%. Per quanto riguarda i mercati del credito, a maggio gli spread degli high-yield statunitensi sono rimasti sostanzialmente invariati, chiudendo il mese a circa 330 punti base. Allo stesso tempo, i rendimenti totali sono stati pari al +0,3%.
Nello stesso periodo, gli spread delle obbligazioni intermedie Investment Grade statunitensi si sono ridotti di quattro punti base, mentre quelli delle obbligazioni governative emergenti in dollari USA di sette punti base. In futuro, i segnali della Fed sui progetti di riduzione degli acquisti di asset potrebbero portare a un nuovo aumento dei rendimenti obbligazionari, con un potenziale rimbalzo dei rendimenti reali una volta che le aspettative di inflazione negli Stati Uniti cominceranno a stabilizzarsi. Di conseguenza, favoriamo i prestiti senior statunitensi, che dovrebbero trarre il massimo vantaggio da questo contesto, data la loro interessante valutazione relativa, il rischio di duration molto basso e le basse perdite di credito previste.
Abbiamo una view negativa sui titoli di Stato, soprattutto negli USA, mentre manteniamo una posizione positiva sui bond statunitensi indicizzati all’inflazione, sulla scorta di un ciclo inflazionistico e di un carry break-even favorevoli.
Continuiamo a preferire le strategie focalizzate sul carry con duration corta, che dovrebbero offrire il potenziale per garantire un rendimento relativo interessante, puntando al tempo stesso a minimizzare il rischio di tasso di interesse e contenere la volatilità. In Europa, gli investitori dovrebbero poi continuare a tenere in considerazione i titoli ibridi bancari europei, che hanno un profilo di rischio-rendimento attraente con rendimenti eccellenti.
I forti fondamentali di bilancio, l’alto beta alla crescita e una gestione del capitale ancora conservativa dovrebbero mantenere alto l’interesse degli investitori obbligazionari.
Dove trovare rendimenti sull’azionario globale
Nonostante le preoccupazioni sull’inflazione, a maggio la maggior parte dei mercati globali ha guadagnato terreno, e alcuni dei maggiori indici hanno raggiunto i massimi di sempre.
Lo slancio degli utili dovrebbe rimanere molto forte nelle prossime settimane, e l’avvicinarsi della stagione di reporting del Q2 probabilmente confermerà questa view. Tuttavia, con il ciclo economico destinato a giungere a maturazione nei prossimi mesi, gli investitori dovranno diventare più selettivi ed essere pronti a un aumento della volatilità e a un crescente rischio di drawdown più significativo.
Pertanto, è consigliabile concentrarsi maggiormente su titoli o settori con una buona visibilità degli utili e una base di valutazione duratura: parallelamente, osserviamo con attenzione la riapertura dei commerci in Europa, che potrebbe offrire interessanti opportunità, poiché appare ancora sottovalutata.
Con un forte slancio degli utili e una valutazione relativamente bassa, il settore minerario globale continua ad essere particolarmente interessante. La selezione dei titoli è sempre più necessaria anche in Cina, dove continuiamo a favorire le A-shares.