Il 2025 rappresenta per me un traguardo importante: avrò lavorato un quarto di secolo nel settore dei servizi finanziari (insieme a più capelli grigi e qualche ruga in più). Come passa il tempo! Questo mi infonde ancora più senso di urgenza. Dato che il tempo è prezioso, diventa sempre più chiaro il valore di utilizzarlo efficacemente. Per questo ci tengo a ringraziarvi di aver letto fin qui, nell’augurio che le riflessioni e le previsioni qui presentate valgano il vostro tempo.
Le nostre previsioni per il 2024 si sono quasi completamente realizzate; l’anno è stato caratterizzato da una volatilità macroeconomica e geopolitica costante, mentre i mercati sviluppati e alcuni mercati emergenti hanno tratto beneficio dal trend in crescita dell’intelligenza artificiale (IA).
La mia sensazione generale è che il 2025 possa sembrare anch’esso un anno di transizione, con un nuovo allentamento della politica monetaria nei mercati sviluppati e i riflettori degli investimenti ancora puntati su temi come l’intelligenza artificiale, la sua filiera, il settore e l’infrastruttura. Naturalmente, rimane una certa incertezza politica a proposito degli USA nonché continue tensioni geopolitiche, che aggiungeranno un po’ di pepe… e volatilità.
Gli ETF azionari Usa e dei mercati sviluppati vedranno un aumento delle masse in gestione
L’anno scorso, in questo periodo, eravamo di fronte al rallentamento dell’inflazione globale e ai tagli dei tassi di interesse, in un contesto di indebolimento dei dati sull’occupazione, suggerendo un possibile atterraggio duro per l’economia statunitense. Sebbene l’inflazione sia rimasta persistente per la maggior parte di quest’anno, i mercati del lavoro hanno mostrato una crescente resilienza, pertanto il tema dell’atterraggio duro è stato messo da parte (per ora—ne parleremo più avanti).
Considerando l’intero 2024, l’indice S&P 500 potrebbe benissimo chiudere l’anno avendo raggiunto più di 50 massimi storici. Il cosiddetto “toro dell’IA” del 2024 seguirà evidentemente la stessa tendenza nel 2025, con le grandi aziende tecnologiche globali in prima linea e, più di recente, ampliando le opportunità di investimento all’infrastruttura di supporto al settore dell’IA.
Oltre a quelle all’interno della filiera dell’intelligenza artificiale, le multinazionali che possono sviluppare soluzioni interne o implementare efficacemente strumenti esterni dovrebbero essere in grado di beneficiare dei guadagni di produttività e dei vantaggi di flussi di cassa aggiuntivi. Questo, insieme al continuo allentamento della politica monetaria nei mercati sviluppati, suggerisce che gli investitori farebbero bene a prendere il toro per le corna nel 2025 e ottenere un’esposizione globale ampia a questo trend che sta trasformando i mercati sviluppati.
Gli ETF sui singoli paesi degli Emergenti performeranno meglio delle allocazioni broad
I repubblicani e Donald Trump hanno ottenuto la vittoria nelle elezioni presidenziali statunitensi, risolvendo parte dell’incertezza in vista del 2025. Il secondo mandato di Trump potrebbe portare a significativi impatti economici e di mercato, con l’agenda del partito repubblicano ben focalizzata su dazi elevati. Quest’agenda potrebbe influenzare pesantemente l’industria, soprattutto per gli Stati Uniti e la Cina. Grandi marchi hanno ridotto la loro presenza nella regione e continuano a spostare una notevole quantità di produzione dalla Cina verso l’India, il che non aiuta l’economia cinese di fronte alla debolezza della domanda interna.
Il più recente pacchetto di stimoli del presidente Xi Jinping è arrivato in risposta alle difficoltà di inizio anno in Cina e alle richieste di aiuto fiscale, invertendo la tendenza nei mercati cinesi, che hanno avviato un vigoroso rally prima che i mercati azionari del paese subissero la loro peggiore caduta in 27 anni2. Una cosa che crediamo sia certa nel 2025 è che le acque continueranno ad essere agitate in Estremo Oriente. Pertanto, continuiamo ad essere ottimisti sulle economie emergenti ricche di tecnologia come Corea del Sud, Taiwan e, a seconda di ulteriori stimoli eccezionali, la Cina.
Inoltre, la nostra posizione sull’India rimane la stessa dell’anno scorso, con il paese e la leadership concentrati su politiche governative di supporto che includono lo sviluppo infrastrutturale e gli accordi di libero scambio. La narrazione dell’India sta passando da “L’India è la nuova Cina?” a “L’India è la nuova India!” Si prevede che continui a crescere, grazie all’attenzione del paese sulla tecnologia e sulla digitalizzazione, supportata da una demografia favorevole, una classe media in aumento e un forte consumo domestico.
Gli ETF obbligazionari corporate investment-grade di Usa ed Europa potrebbero essere dei catalizzatori di masse
Chiaramente, la storia dell'”atterraggio” economico è stata più prolungata rispetto a quanto suggerito dai dati quando ho elaborato le mie stime sul mercato degli ETF l’anno scorso. Tuttavia, le condizioni rimangono coerenti: l’inflazione sta diminuendo e la maggior parte delle banche centrali sta tagliando i tassi di interesse.
Nonostante ciò, l’aggiunta di un altro anno di relativa stabilità economica, segnata da bassi default aziendali e circostanze indicative di utili aziendali ottimisti, sta aiutando l’economia statunitense a raggiungere potenzialmente un “atterraggio morbido” (ossia un’economia che rallenta, permettendo all’inflazione di diminuire, senza scadere in una recessione).
Storicamente, un atterraggio morbido combinato con un continuo allentamento è stato un motore positivo sia per i mercati azionari che obbligazionari. In questo contesto, manteniamo un approccio più attivo al reddito fisso e riteniamo che l’obbligazionario quality USA ed Euro IG a gestione attiva abbia un potenziale di sovraperformance nei prossimi 12 mesi.