A nostro avviso il voto nel Regno Unito non influenzera’ il quadro economico in modo significativo. Infatti, mentre le stime di crescita per l’economia europea potrebbero essere riviste lievemente al ribasso, dal punto di vista dei fondamentali, e’ probabile che gli effetti della Brexit non si facciano sentire sull’economia globale. Ovviamente, e’ probabile che la svalutazione della sterlina colpisca le societa’ che hanno entrate in sterline e spese in valute differenti.
Inoltre, la fiducia di consumatori e imprese nel Regno Unito avra’ molto probabilmente degli impatti negativi. Tuttavia, contrariamente a quella che e’ la percezione di tanti operatori di mercato che vivono e lavorano a Londra, noi pensiamo che la Brexit probabilmente non impattera’ sullo slancio positivo del mercato del credito globale, dal momento che il Regno Unito secondo noi, semplicemente, non e’ abbastanza importante.
Ci aspettiamo inoltre un aumento determinante nelle perdite sui crediti come effetto della Brexit. Da un punto di vista macroeconomico, nei recenti dati sul lavoro negli Stati Uniti vediamo un segno della capacita’ di recupero dell’economia statunitense. D’altro canto, sappiamo anche che un continuo rafforzamento dei dati macroeconomici rischia di aumentare le aspettative di un rialzo dei tassi. Allo stesso tempo, riteniamo che cio’ potrebbe essere letto come un segno implicito di rafforzamento dell’economia e non una minaccia per il mercato HY
Le valutazioni offrono ancora supporto Dal punto di vista delle valutazioni, siamo ancora tranquilli con l’High Yield sia in Europa che negli Stati Uniti. Le valutazioni non sono cosi’ estreme e, sia storicamente sia comparati ad altre asset class, come i bond governativi e le obbligazioni investment grade, i differenziali degli High Yield sono favorevoli. Ecco perche’, senza segnali di alcun sostanziale deterioramento del credito, con uno scenario macroeconomico discreto e livelli di valutazione relativamente corretti, abbiamo una view costruttiva su questa asset class
La ‘ricerca di rendimento’ e’ un tema dominante nei mercati a reddito fisso Un fattore di supporto ulteriore nel breve termine e’ il quadro tecnico. Sia in Europa che negli Usa, la ricerca di rendimento continua. Con l’aspettativa di limitate nuove emissioni (per via di blackout periods e delle vacanze estive), alti livelli di liquidita’ fra gli investitori, posizionamento prudente sui mercati (come e’ dimostrato dal fatto che i manager piu’ attivi hanno sottoperformato nei primi sei mesi dell’anno), le giacenze praticamente nulle delle banche d’investimento e il mercato povero di offerta degli ultimi giorni, crediamo che per l’High Yield, nel breve termine, il quadro tecnico sara’ positivo. In Europa, oltretutto, il quantitative easing della BCE e’ un fattore di sostegno, sia in termini dimensionali sia in termini di bond qualificati per il programma di QE.
L’inserimento di obbligazioni corporate ha portato a un contesto di mercato di grande aiuto e ad un maggiore rafforzamento dei rendimenti. La scarsita’ di rendimenti dei bond governativi, insieme a bassi rendimenti sull’obbligazionario corporate Investment Grade, sta spingendo gli investitori verso la scelta di crediti di minor qualita’ per poter realizzare livelli di total return piu’ alti. Riassumendo pensiamo che, salvo eventi esterni inaspettati, gli investitori potranno attendersi, per questa asset class, un rendimento approssimativamente del 4,5% per i prossimi dodici mesi. La nostra opinione e’ che questo rendimento atteso possa rappresentare un’opportunita’ di investimento interessante.