Agosto, mese tradizionalmente complesso, quest’anno ha sorpreso in positivo. L’indice azionario globale infatti è salito di oltre 6 punti percentuali, miglior dato degli ultimi trent’anni.
Chi ha impostato il portafoglio per una forte correzione in agosto, mese spesso soggetto a turbolenze in conseguenza di eventi inaspettati e della ridotta liquidità dei mercati finanziari, è rimasto deluso. Lo S&P 500 ha segnato un nuovo massimo storico supportato dal rally del settore tecnologico. In questo mese però hanno corso anche i ciclici, ovvero i titoli appartenenti a quei settori particolarmente penalizzati nei mesi precedenti.
L’Europa, seppur positiva, ha risentito della seconda ondata di contagi che ha investito in particolare Francia e Spagna.
Il movimento in atto sui mercati finanziari, sostenuto dall’ingente liquidità immessa dalle Banche Centrali e dalle politiche fiscali espansive dei Governi, sembra possa proseguire, corroborato da attese di un forte rimbalzo economico nel prossimo anno. D’altrocanto le valutazioni dei mercati azionari appaiono particolarmente elevate e sembra che ci sia una dissonanza rispetto ad una situazione economica ancora delicata.
E’ utile quindi continuare a monitorare quegli indicatori che ci consentono di valutare razionalmente l’evoluzione della situazione macroeconomica e della salute delle aziende.
Innanzitutto, il Citigroup Surprise Index, che ci segnala se i dati economici battono le stime degli analisti. In piena crisi a maggio questo indice ha iniziato ad invertire la rotta, mostrando come il pessimismo degli analisti fosse eccessivo: i dati in uscita erano negativi, ma migliori delle attese.
Nelle ultime settimane invece i segnali sembrano più contrastati e graficamente si delinea una lieve tendenza al ribasso, con le rilevazioni che tendono a risultare più deboli delle stime.
Nulla di preoccupante per il momento ma, come dicevamo, da monitorare nel prossimo futuro, per capire se l’ottimismo del mercato, relativo all’evolversi della situazione, sia diventato eccessivo.
Anche la volatilità tende a mostrare qualche segnale discordante. Il leggero aumento osservato di recente potrebbe anticipare una tendenza di mercato più contrastata, che alterni fasi rialziste a correzioni improvvise.
Proprio per questa ragione, riteniamo opportuno mantenere un approccio che da un lato mantenga esposizione alle attività rischiose (azioni e credito), ma dall’altro la complementi con strategie di protezione, aumentando il peso in particolare su quelle che investono nella volatilità.
In questo ambito, è tuttavia utile ricordare che detenere volatilità è un costo, legato ad esempio al rinnovo del future, ed è quindi necessario utilizzare strategie che lo minimizzino.