Negli ultimi anni, senza clamore e nonostante il generale sottopeso da parte degli investitori globali, le azioni giapponesi hanno registrato una performance notevole. Nei dieci anni fino al 31 dicembre 2021, infatti, il TOPIX ha generato un rendimento composto totale annuo del 13% in termini di valuta locale. Senza considerare l’indice S&P500, che ha registrato un rendimento composto del 16,5%, il risultato ottenuto dal TOPIX è ben al di sopra dei rendimenti medi a una cifra di altri mercati.
Questo decennio di solidi rendimenti è stato alimentato da una significativa riforma industriale scatenata da Abenomics. Durante questa campagna coordinata, diverse agenzie governative hanno fatto pressione sul settore aziendale per ottenere profitti più alti e migliore governance. Ha funzionato: negli ultimi dieci anni, sia gli operating profit, sia la crescita degli utili per azione dell’indice MSCI Japan hanno superato tutti i principali mercati a livello globale, compreso quello relativo all’indice S&P500. Pur in presenza di un significativo miglioramento in termini di profitti, i margini di profitto del Giappone sono ancora la metà di quelli statunitensi, il che suggerisce un’ulteriore possibilità di evoluzione strutturale.
Il miglioramento dei margini, tuttavia, è solo una parte della storia della riforma giapponese della corporate governance. La vera trasformazione, comprensibilmente lenta nella sua attuazione, è quella relativa al cambiamento di mentalità che sta avvenendo nelle sale riunioni di tutto il Giappone. Mentre le aziende rivalutano ciò che è necessario per fare la differenza, stanno avvenendo cambiamenti straordinari, compresa la rivalutazione delle linee di business del comparto wholesale, dei portafogli e della composizione dei bilanci. Di conseguenza, il settore aziendale sta subendo un processo di efficientamento di proporzioni enormi, cercando di produrre di più con meno.
Questo ha implicazioni positive non solo per i margini, ma anche per i ricavi. Un posizionamento più competitivo e una economia più in salute da raggiungere attraverso una migliore ottimizzazione degli asset e una riduzione degli investimenti di capitale.
Crediamo che questo contesto positivo non si rifletta equamente nei prezzi delle azioni delle società giapponesi. Mentre l’agenda delle riforme comincia a prendere forma, le prospettive di una perdurata sovraperformance degli utili e del ritorno di capitale sembrano essere molto buone.
Uno scenario che stride con la diffusa percezione del Giappone come un “leveraged play” sulla crescita globale.