di Vincenzo Musacchio Giurista e docente di diritto penale in varie Università italiane ed estere. Docente presso l'Alta Scuola di Formazione della Presidenza del Consiglio in Roma (2012-2013). Presidente dell'Istituto Nazionale di Studi e Ricerche sulla Corruzione in Roma. Direttore Scientifico della Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise. Editorialista de "L'Ora" di Palermo e della Gazzetta del Sud.

Giubileo 2016 va rinviato: rischi di mafia e terrorismo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Papa Francesco aprirà la Porta Santa di San Pietro il prossimo 8 dicembre 2015. L’Anno Santo che sta per iniziare è stato chiamato Giubileo della Misericordia affinché sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio.

Saranno diversi milioni i pellegrini che, da tutto il mondo, hanno programmato una visita a Roma in questa occasione e la macchina organizzativa del Vaticano pare viaggi da tempo a pieno regime per garantire a tutti di partecipare ai numerosi ai tantissimi eventi organizzati, a partire dalla cerimonia di apertura della Porta Santa di San Pietro che darà il via alle celebrazioni per tutto il 2016, fino alla chiusura della stessa che sancirà la conclusione del Giubileo.

Nel 2000, anno dell’ultimo Giubileo, circa trenta milioni di pellegrini visitarono per la città eterna. Ma allora l’iter organizzativo iniziò ben quattro anni prima. L’Anno santo del 2000 fu una impresa titanica gestita dall’allora amministrazione Rutelli. La Corte dei conti all’epoca nella sua relazione parlò di costi lievitati e di ritardi notevoli. I soldi investiti all’epoca furono tredicimila miliardi di vecchie lire: una enormità.

Oggi in tempi di ristrettezza economica gli esperti stimano che per la riuscita minima dell’evento religioso occorra almeno un miliardo di euro. Per garantire che la macchina del maxi evento funzioni, però, ci vorranno comunque ulteriori fondi accessori. Escluse le opere faraoniche che Papa Bergoglio non vuole, rimangono comunque i problemi di organizzazione, di accoglienza e di sicurezza che sono inevitabili costi da considerare.

Una cosa è certa, anche in tempo di crisi, il Giubileo porterà con se ingenti somme di denaro e come insegnava Giovanni Falcone, dove vi sono grandi investimenti e cospicui flussi di denaro aumentano gli appetiti mafiosi – aggiungiamo noi – e quelli della politica corrotta, specialmente sulle concessioni, sugli appalti e sui tanti cantieri che nasceranno o che già operano.

Purtroppo non è tutto. In un clima di preoccupazione per i recenti attentati terroristici di Parigi, ai problemi di mafia e corruzione si aggiunge anche quello del terrorismo. Dopo le sconvolgenti azioni terroristiche dell’ultimo mese che hanno causato al momento più di 450 morti (150 solo a Parigi), si potrebbe forse optare almeno per un rinvio dell’evento al fine di organizzarsi meglio evitando in tal modo i rischi che sono molto alti, e come si suol dire in questi casi, il gioco vale la candela?