L’Europa ha iniziato bene il 2024: l’indice MSCI Europe ha guadagnato il 9,05% a fine giugno, grazie ai solidi utili e ai previsti tagli dei tassi d’interesse. Nonostante ciò, l’S&P 500 statunitense ha sovraperformato con un guadagno del 19,03%[2] grazie al dominio del settore tech. Poiché gli investitori globali valutano il loro livello di esposizione al settore tech, ciò potrebbe offrire un’opportunità unica per i titoli europei.
Lo sconto sul rapporto P/E dell’indice MSCI Europe rispetto agli Stati Uniti è vicino a quello più elevato del periodo pre-COVID, alla pari con gli estremi raggiunti in occasione della crisi delle cosiddette dotcom, della grande crisi finanziaria globale e della crisi dell’euro, nonostante il rendimento dei buyback si sia avvicinato a quello degli Stati Uniti e i rendimenti dei dividendi siano rimasti doppi rispetto agli Stati Uniti[3]. Misurata dall’indice MSCI ACWI, la ponderazione degli Stati Uniti nell’indice, che comprende il 99% dei titoli investibili a livello mondiale, era del 62,6% nel marzo 2024, rispetto al 49,5% di dieci anni prima, soprattutto a scapito dell’Europa. Lo sconto di valutazione quasi storico rispetto agli Stati Uniti, unito al fatto che gli investitori sono sottopesati nella regione, costituisce una base solida per le azioni europee.
La crescita del PIL non è un buon indicatore della performance del mercato azionario
Le previsioni per la crescita del PIL europeo nei prossimi anni sono coerenti; la crescita sarà probabilmente inferiore a quella degli Stati Uniti e dei mercati emergenti. Ad esempio, il FMI prevede per il 2025 una crescita dell’Eurozona dell’1,5% rispetto all’1,9% degli Stati Uniti e al 3,2%[4] a livello globale. Questo dovrebbe interessare gli investitori azionari? Non molto, perché i mercati azionari non sono molto correlati alla crescita economica, e soprattutto l’Europa mostra una relazione molto debole.
L’altro fattore principale che spiega perché le azioni sono relativamente indifferenti alle prospettive di crescita è che le migliori aziende europee ottengono ricavi da tutto il mondo. Complessivamente, il 60% dei ricavi dell’MSCI Europe proviene dall’esterno dell’Eurozona.
Profondo serbatoio di modelli di business differenziati in Europa
L’Europa è sede di numerose aziende con marchi globali ben riconosciuti che spaziano in vari settori. Alcune di queste aziende possiedono vantaggi competitivi unici e insostituibili, che consentono loro di acquisire maggiori quote di mercato attraverso acquisizioni che aumentano il valore, oppure di espandersi in mercati a bassa penetrazione, aumentando il proprio mercato totale di riferimento. Molte di queste aziende sono grandi e continuano a crescere a livello internazionale, mentre altre sono campioni nazionali che servono una nicchia locale.
Nel lungo periodo i mercati premiano i modelli di business forti e la crescita sostenibile nell’arco di un intero ciclo.
Per tutto il ciclo, investire conviene
Data la perdurante incertezza delle prospettive economiche in molti paesi, gli operatori di mercato si stanno concentrando sui potenziali ribassi di mercato di breve termine. Tuttavia, riteniamo che questa attenzione sia fuorviante e che non sia altro che rumore. Il vero valore emerge quando si guarda all’intero ciclo economico. È qui che sono stati generati alcuni dei migliori rendimenti del passato.
Laddove vediamo opportunità di crescita strutturale, bilanci solidi, buone posizioni di mercato, redditività in espansione, generazione di cassa e valutazioni ragionevoli, i rendimenti attesi in prospettiva possono essere ancora interessanti, anche a fronte di prospettive economiche incerte e del rischio di un calo del mercato.
La qualità a lungo termine supererà il mercato generale
Un approccio che investe in aziende di qualità a lungo termine e che si concentra sui rendimenti attesi (valutazione) e su opportunità di rischio/rendimento (risk-to-reward) interessanti nel lungo periodo rispetto al mercato generale può essere un potente strumento per ottenere rendimenti interessanti