Ancora una volta domani tutti gli occhi saranno puntati sul dato dell’inflazione negli Stati Uniti (IPC). Riteniamo che l’IPC core aumenterà dello 0,45% mese su mese (m/m), un dato moderatamente meno negativo rispetto al ritmo dello 0,6% mese su mese registrato a settembre, e che aumenta il rischio di una sorpresa al ribasso rispetto al consenso (0,5% m/m). In questo modo, l’IPC core scenderebbe al 6,5% su base annua. Riteniamo che i fattori di spinta saranno simili a quelli dell’ultima volta, con l’attenzione rivolta ancora all’entità con cui il precedente vigore nei mercati degli affitti si sta tuttora manifestando nelle rilevazioni dell’IPC.
Parallelamente, vediamo alcuni motivi a favore di un miglioramento modesto e un maggiore rischio di ribasso rispetto agli ultimi mesi. È importante notare che, anche se vediamo maggiori rischi di ribasso in ottobre, pensiamo che ciò sia dovuto a fattori una tantum che probabilmente faranno marcia indietro nei prossimi mesi. In primo luogo, i servizi sanitari dovrebbero sostenere un dato dell’IPC core complessivo un po’ più modesto a partire da questo mese. Ricordiamo che il Bureau of Labor Statistics utilizza la metodologia degli utili non distribuiti che si avvale di dati pubblicati solo una volta all’anno e con un certo ritardo. L’IPC ha beneficiato della solidità dei margini delle assicurazioni sanitarie dovuta alla scarsità di interventi nel 2020 durante la pandemia, ma ciò si ridurrà a partire da questo rapporto. In secondo luogo, ci aspettiamo un certo rischio di ribasso per i prezzi dei beni al dettaglio a causa di un certo anticipo nelle promozioni per la stagione dello shopping natalizio che ha visto una sorta di versione anticipata del Prime Day di Amazon. Se dovessimo assistere a una maggiore scontistica nel mese di ottobre, questa verrebbe probabilmente compensata da una minore attività promozionale più avanti nel corso della stagione degli acquisti natalizi. In terzo luogo, riteniamo che i prezzi delle auto usate potrebbero indebolirsi anche questo mese.
C’è molta più incertezza del solito, data la contrapposizione tra i prezzi all’ingrosso più bassi degli ultimi mesi e la domanda generata dalla distruzione dei veicoli a causa dell’uragano Ian. Sebbene prevediamo per i prossimi mesi un generale rischio di rialzo dell’IPC dovuto all’uragano, pensiamo che sia possibile che gli effetti ritardati dell’indebolimento dei prezzi all’ingrosso continuino a emergere nell’IPC di ottobre. Nel frattempo, si prevede un peggioramento dell’IPC complessiva (consenso al +0,7% m/m contro il precedente 0,4% m/m). Di recente, i prezzi dell’energia sono aumentati e gli indicatori di alta frequenza suggeriscono un andamento dell’inflazione alimentare leggermente migliore, ma ancora allarmante. L’Università del Michigan pubblicherà ugualmente i dati preliminari sulle aspettative di inflazione di novembre, anche se venerdì i mercati sono chiusi negli Stati Uniti per il Veteran’s Day.