I dati preliminari sul Pil dell’Eurozona del primo trimestre 2017 non hanno evidenziato segnali di rallentamento dell’attività, nonostante l’aumento dell’inflazione.
L’economia dell’Eurozona ha messo a segno un inizio d’anno solido nel 2017, con il Pil salito dello 0,5% t/t nei primi tre mesi dell’anno, in linea con il trimestre precedente e con il consenso.
Nonostante si tratti di una lettura preliminare con pochi dettagli, il dato mostra la ripresa in corso, che sta aiutando a far scendere lentamente la disoccupazione, confermata di recente al 9,5%.
Rispetto alle indagini sul settore privato, il dato sul Pil è risultato lievemente più debole, ma molti economisti avevano previsto un rallentamento della crescita dovuto all’accelerazione dell’inflazione negli ultimi mesi.
Un’inflazione più alta implica un calo del reddito disponibile in termini reali per molte famiglie, il che dovrebbe a sua volta comportare un rallentamento. Di conseguenza, la crescita continua e solida segnala che le famiglie sono riuscite a tarare i loro consumi.
Guardando avanti, i rischi per la crescita sono schiacciati verso l’alto, soprattutto considerando che ci aspettiamo che l’inflazione rallenti e torni verso i livelli della fine dell’anno scorso. Questa è una buona notizia per la crescita, ma il livello già moderato dell’inflazione probabilmente alimenterà la cautela della Banca Centrale Europea che dovrebbe estendere il QE al 2018, anche se con un ritmo di acquisti più lento.