di Dieter Aigner (Raiffeisen Capital Management)

La recessione sta arrivando?

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Il prossimo indizio da analizzare per capire le dinamiche della crescita economica si baserà sull’inversione della curva dei rendimenti, in quanto ogni recessione in passato è stata preceduta da una tale situazione sul mercato dei capitali. Con la crisi delle banche regionali americane, apparentemente non ancora superata, sussiste un ulteriore fattore di incertezza. Nonostante tutti questi rischi, le aspettative economiche per Usa ed Europa si sono stabilizzate su tassi di crescita bassi ma comunque positivi. Nell’importante settore dei servizi, i sondaggi tra gli imprenditori indicano addirittura un’espansione, a differenza di quanto registrato per il settore manifatturiero.

Le “sorprese economiche”, ovvero le differenze tra dati economici pubblicati e attesi, sono rimaste positive in tutte le regioni per mesi. Sorprendono anche i report sugli utili delle società per lo più positivi, sebbene dopo una fase con revisioni negative degli analisti in vista della stagione dei rendiconti. Anche la solida crescita “anno su anno” delle vendite è ancora notevole, sebbene già nell’anno precedente fossero stati raggiunti tassi di crescita superiori alla media a causa degli effetti di ripresa dopo la crisi del coronavirus.

In sintesi si può affermare che l’economia ad oggi regge sorprendentemente bene, anche se non mancano i fattori di rischio. I tassi di interesse notevolmente più elevati, al fine di frenare l’inflazione, si fanno sentire come è loro dovere fare. Tuttavia, scorgiamo ancora una finestra temporale per gli “asset rischiosi” verso l’estate o l’autunno dell’anno in corso, anche perché la fine dei rialzi dei tassi di interesse è solitamente seguita da una buona fase di mercato e noi ci posizioniamo di conseguenza.

I titoli di Stato potrebbero beneficiare di una fase di “risk-off” sui mercati del credito

Di recente i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato un andamento laterale. I premi di rischio sui titoli di Stato della zona euro (Italia, Spagna, ecc.) hanno fatto altrettanto. Per la prima volta dopo molto tempo abbiamo modificato il nostro posizionamento sui titoli di Stato in euro e vediamo buone opportunità nei titoli di Stato italiani. Inoltre, preferiamo i titoli di Stato statunitensi a quelli canadesi. Nel complesso, prevediamo una fase di “risk-off” sui mercati del credito nel breve periodo, di cui i titoli di Stato dovrebbero beneficiare in misura relativa.

Obbligazioni societarie: ripresa temporanea e forse di breve durata

L’ottimismo sui mercati del credito si era spento a marzo con i problemi dei mercati bancari statunitensi ed europei. La ripresa temporanea potrebbe essere stata di breve durata. La crescente restrizione dei prestiti, la debolezza degli indici PMI e la corrispondente cautela nei piani di investimento delle imprese fanno pensare a un raffreddamento dello slancio economico e a una maggiore avversione al rischio sui mercati finanziari. Ne teniamo conto anche nel nostro posizionamento in questa classe d’investimento.

Obbligazioni dei mercati emergenti: forti segnali dalla Cina

L’economia cinese ha inviato di recente forti segnali e potrebbe dare impulso alle asset class dei mercati emergenti, poiché l’economia cinese si sta aprendo più rapidamente del previsto e le previsioni economiche per il Paese sono migliorate in modo significativo. Tuttavia, la maggiore domanda di materie prime da parte della Cina (e quindi l’aumento dei prezzi delle materie prime stesse) rende più difficile e probabilmente più lunga la lotta all’inflazione da parte delle banche centrali globali rispetto alle recenti previsioni.

Mercati azionari sviluppati: i principali indicatori economici si stabilizzano

Nelle ultime settimane i mercati azionari internazionali hanno avuto un andamento complessivamente “laterale”. Le turbolenze legate al settore bancario non sono finora riuscite a smorzare il sentiment di lungo periodo. Vediamo una stabilizzazione degli indicatori economici anticipatori, anche se è probabile che gli investitori rimangano cauti. Rimaniamo positivi sulle azioni e aumentiamo leggermente il nostro posizionamento.

Mercati azionari emergenti: situazione delle valutazioni tuttora interessante

I mercati azionari dei mercati emergenti continuano a trovarsi in una fase di relativo ribasso rispetto ai mercati sviluppati. All’interno della regione, i titoli tecnologici sono i vincitori di quest’anno. La situazione delle valutazioni è ancora piuttosto positiva. In particolare, i titoli dell’America Latina appaiono a buon mercato, grazie all’ottima performance degli utili che continua a mantenere basse le valutazioni di mercato.

Mercati delle materie prime: il settore dell’energia è gravato da dati più deboli per quanto riguarda la domanda

I mercati delle materie prime si sono presentati di recente più deboli. Ciò è dovuto principalmente all’andamento molto basso dei prezzi nel settore energetico. L’effetto del taglio della produzione è stato di breve durata e i dati sulla domanda più deboli stanno attualmente pesando sui mercati. I metalli preziosi hanno invece beneficiato della prospettiva di una fine della fase di rialzo dei tassi d’interesse.