L’Orlando pensiero: una perla al giorno!
“Bisogna evitare di associare il fenomeno dell’ immigrazione con la sicurezza”. Le parole del Ministro della Giustizia Orlando sembrano distanti da quelle pronunciate il giorno prima sullo stesso palco della festa dell’Unità, dal suo collega di partito e di Governo. “Sui migranti – aveva detto il Ministro Minniti – ho temuto per la tenuta democratica del paese“.
La conseguenza è stata lo stretto giro di vite sui flussi in arrivo grazie ad accordi con la Libia e a nuove regole per le ONG negli scorsi mesi.
Al netto degli eccellenti risultati ottenuti nella gestione dell’immigrazione degli ultimi due mesi, se avessi la possibilità vorrei chiedere al nostro giovane Guardasigilli:
quando arrivano diecimila persone nell’arco di 48 ore così come è successo nel recente periodo, il fenomeno migratorio può riguardare anche la sicurezza del nostro territorio?
Senza mai proporre soluzioni alternative o proposte ragionevoli ad un problema immane, come quello della immigrazione, dall’alto della sua poltrona di Ministro di Grazia e Giustizia, cosa fa il nostro eroico Onorevole Orlando? Ci regala una delle sue perle, alle quali da qualche tempo, con cadenza ormai quotidiana ci ha abituati e si contrappone al suo collega che, nella veste di Ministro degli Interni – cerca di risolvere e per la prima volta con moderato successo – un problema complesso per lo più subito passivamente dalla politica non solo nazionale, beninteso, anche dall’Europa.
Quando un fenomeno non si governa, accettando da decenni occupazioni abusive, quando i Sindaci non sanno o non riescono a gestire collocazioni dignitose sul proprio territorio, come si è registrato nell’ultimo periodo, la gente comune signor Ministro Orlando, si ribella, apparendo addirittura razzista senza esserlo.
Di fronte a scenari di questo genere, dove sovente sono gli stessi migranti – trattandosi anche di rifugiati politici che, per Convenzione internazionale siamo obbligati ad ospitare – che si ribellano perché non hanno ricevuto un’accoglienza adeguata, allora la sicurezza diventa il problema principale.
Come vede signor Ministro, se l’immigrazione è un problema politico – forse planetario, di tutti gli Stati democratici – la sicurezza invece, è un problema dei cittadini comuni, quelli che non hanno scorte, privilegi e cercano con fatica di mettere insieme “il pranzo e la cena”.
Ecco signor Ministro Orlando, la sicurezza diventa un problema di sopravvivenza!