Nel primo trimestre 2021 si è assistito a una continuazione delle tendenze instauratesi a marzo 2020: solidità dei mercati azionari sostenuta da misure di stimolo fiscale e monetario a livello mondiale. Il problema del Covid-19 ha reso sempre più evidente che tali misure potrebbero guidare un’importante espansione economica globale, con effetti positivi per i mercati emergenti, attualmente in ripresa rispetto ai minimi del 2020. L’economia statunitense, in particolare, sta vivendo questa situazione, con un pacchetto di stimoli fiscali già annunciato da 1.900 miliardi di dollari, che sarà probabilmente superato da misure di portata ancora più vasta, ma a più lungo termine, riguardanti le infrastrutture.
Entro metà febbraio, tuttavia, le conseguenze di questa espansione sono diventate sempre più chiare per i mercati, con un incremento dei rendimenti obbligazionari, soprattutto negli Stati Uniti, che riflette tali preoccupazioni. Sebbene i mercati emergenti abbiano generato rendimenti positivi nel primo trimestre 2021, la seconda metà ha evidenziato la debolezza delle azioni in generale e delle valute dei paesi esposti a maggiori rischi per la sostenibilità del bilancio pubblico. Ne sono un esempio il Brasile, che ha gestito male la pandemia, e la Turchia, dove il presidente Erdogan ha sostituito l’ortodosso governatore della banca centrale con uno dall’orientamento monetario più accomodante che dovrebbe attuare politiche non convenzionali. La valuta si è deprezzata del 15% in 11 giorni. A questi problemi si è aggiunto l’apparente scoppio della bolla speculativa delle azioni cinesi, che si era inizialmente focalizzata sui titoli della new economy e sanitari, aggravata dalle vendite forzate di azioni da parte di un importante hedge fund statunitense.
Sono continuati alcuni dei trend prevalenti nel 2020, inclusa la solida performance dei settori IT e dei servizi di comunicazione. I titoli “value” dei settori energetico, dei materiali e bancario hanno dimostrato particolare solidità, nei primi due casi in seguito a dinamiche positive tra domanda e offerta, con una crescita globale superiore alle aspettative, oppure, nell’ultimo caso, per effetto dell’accelerazione dei rendimenti e della prevista ripresa dei prestiti. Per questi settori, nel 2021 si dovrebbe assistere a una netta crescita degli utili per azione (EPS) per effetto del rimbalzo rispetto ai minimi del 2020, situazione che poi dovrebbe via via esaurirsi. Nell’attuale scenario di mercato, i settori esposti ai titoli “growth” sono stati penalizzati, con i beni di prima necessità e i beni di consumo voluttuari in calo, mentre il settore della salute ha ceduto i recenti guadagni.
Power Grid of India ha registrato una solida performance. I risultati del quarto trimestre 2020 evidenziano una crescita rispettivamente del 12% dei ricavi e del 24% degli EPS. La solidità dei flussi di cassa operativi e la diminuzione delle spese in conto capitale dovrebbero favorire un incremento dei dividendi. I progetti in corso sono aumentati del 15% su base annua (a/a), mentre gli appalti previsti nei prossimi 18-24 mesi ammontano a 1 miliardo di rupie e, sulla base dei dati passati, Power Grid potrebbe aggiudicarsene il 40-45%.
Il Brasile continua ad essere colpito dalla debolezza della valuta, conseguenza dell’aumento dell’inflazione e delle scarse dinamiche del bilancio pubblico. Nel quarto trimestre 2020, la società brasiliana Localiza ha registrato un utile prima di interessi, imposte e ammortamenti (EBITDA) in aumento del 20% a/a e un utile netto del +76%. Sempre in Brasile, l’utile netto di B3 ha fatto segnare un rialzo del 34% a/a, mentre il margine EBITDA è salito al 78,7% rispetto al 74,7% a/a, sostenuto dalla solidità sia delle azioni quotate, con un volume di negoziazione medio giornaliero più elevato, sia dei derivati.
Nel 2020 sia Ping An che AIA hanno subito l’impatto delle misure di distanziamento sociale, con livelli di attività degli agenti particolarmente bassi. Le registrazioni di nuove polizze suggeriscono un netto rimbalzo della domanda per entrambe le compagnie nei primi mesi del 2021 con il ritorno sul campo degli agenti delle loro solide reti.
I mercati finanziari hanno iniziato il 2021 con un andamento irregolare a causa di diverse correnti trasversali, inclusa l’incertezza relativa all’incremento dei rendimenti, alla solidità della crescita, all’inflazione e a nuovi lockdown.
Con il miglioramento dello scenario economico, le prospettive per i mercati finanziari potrebbero temporaneamente diventare più complicate. Questo nervosismo è normale, dato che il principale sostegno alla quotazione non deriva più dall’espansione del rapporto prezzo/utile ma dalla crescita degli utili per azione.
Il 2021 sarà probabilmente l’anno della normalizzazione. L’incremento dei rendimenti riflette una ripresa economica a livello mondiale, ma non rappresenta una minaccia per l’espansione sempre più vigorosa, che dovrebbe favorire i mercati emergenti, considerando la loro sensibilità alla crescita globale. Allo stesso tempo, la massiccia creazione di denaro sui mercati sviluppati con segnali di gestione della curva dei rendimenti, che in generale non è stata replicata dai mercati emergenti, potrebbe costituire un ulteriore vantaggio sotto forma di debolezza delle valute dei mercati sviluppati.