L’indice S&P 500 è in rialzo del 25% in dollari USA da inizio anno e l’indice MSCI All-Country World è salito del 18% (rendimento totale, alla chiusura del 20 novembre 2024, fonte: FactSet). Si tratta di rendimenti spettacolari, soprattutto in un anno che è stato oscurato da conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e altre turbolenze.
I fattori alla base della forza dei mercati azionari quest’anno sono stati i risultati degli utili, in particolare negli Stati Uniti, e l’ottimismo degli investitori sul fatto che questa tendenza possa protrarsi nel 2025. Per il momento, riteniamo che i titoli azionari globali, nonostante le valutazioni elevate, possano continuare a registrare un andamento piuttosto positivo grazie a un contesto economico relativamente favorevole. Guardando più avanti, tuttavia, le prospettive sono meno certe.
Dominio del settore tecnologico: nuvole all’orizzonte?
Nella prima metà dell’anno, sei titoli (Meta, Alphabet, Microsoft, Nvidia, Amazon, Apple), i “Mega-Tech” hanno rappresentato più della metà del rendimento totale del mercato azionario statunitense. Non sorprende che questi sei siano tutti legati al tema dell’Intelligenza Artificiale (IA). Le prospettive per queste società, e per il settore tecnologico in generale, rimangono generalmente positive. Le aziende più grandi non sono omogenee, ma condividono un denominatore comune. Tendono ad avere caratteristiche specifiche che consentono loro di dominare i rispettivi settori e generare crescita, margini e rendimenti eccezionali. A meno che non ci sia un intervento normativo significativo che interrompa questi “franchising” è probabile che rimangano società straordinariamente redditizie e componenti importanti dei portafogli globali. Tuttavia, un problema crescente per questo gruppo è l’enorme volume di spesa diretto verso l’intelligenza artificiale. Il mercato non è sicuro che la monetizzazione di questi investimenti sarà positiva per gli azionisti. Tutto ciò arriva in un momento in cui, almeno per le più grandi società tecnologiche, la crescita degli utili sta iniziando a rallentare. Se il periodo di ritorno dell’investimento dell’IA si rivelerà lungo, gli investitori avranno ragione a mettere in discussione la sostenibilità del dominio tech, almeno per aziende più esposte come Nvidia.
Le azioni sono costose, ma le valutazioni elevate sono sostenibili
Una conseguenza del mercato rialzista in corso è che le azioni sono diventate costose. In questo contesto, i mercati azionari sono piuttosto vulnerabili a una qualche forma di catalizzatore negativo (ad esempio, uno shock esterno derivante dall’escalation dei conflitti). In realtà è però probabile che queste valutazioni si dimostrino ben supportate nel breve termine. Da un punto di vista macroeconomico, l’inflazione globale rimane su una traiettoria discendente, consentendo alle banche centrali di intraprendere un ciclo di taglio dei tassi di interesse relativamente sincronizzato. Storicamente il calo dei tassi ha quasi sempre sostenuto i mercati azionari. Data l’attuale forza dell’economia statunitense, una recessione sembra improbabile e la fiducia delle imprese in alcune delle aree più sensibili ai tassi dell’economia globale probabilmente si rafforzerà. Da un punto di vista bottom-up, il fatto che l’economia a stelle e strisce resti solida e la graduale stabilizzazione nel resto del mondo sviluppato ed emergente dovrebbero favorire la crescita delle vendite e degli utili aziendali nel 2025. Le stime di consenso sugli utili per i prossimi due anni per le principali regioni globali sono promettenti: crescita media dell’8-12% ogni anno (fonte: LSEG Datastream, Schroders Strategic Research Unit, a novembre 2024). Implicita in questi numeri e collegata alla precedente riflessione sui titoli Mega-Tech è l’idea di un "allargamento" dei mercati: vale a dire, aree finora trascurate come le società a piccola capitalizzazione e di dimensioni ridotte, iniziano a beneficiare di flussi di fondi positivi.
Trump 2.0: possono succedere molte cose
Se finora il messaggio è stato piuttosto ottimistico, la recente elezione di Donald Trump per un secondo mandato alla presidenza degli Stati Uniti si rivelerà probabilmente il jolly per gli investitori nel medio termine. Sotto Trump, il mondo sarà chiaramente un posto diverso. Alcune delle sue iniziative politiche avranno conseguenze volute, ma anche molte non volute. Come minimo c’è da aspettarsi una maggiore volatilità nei mercati.