di Gianmarco Migliavacca Senior Research Analyst di Neuberger Berman

Neuberger Berman: per risanare il settore industriale tedesco saranno necessarie ristrutturazioni senza precedenti

La Germania ha sperimentato una prolungata recessione industriale, con un calo del 20% della produzione industriale rispetto al picco raggiunto nel 2017. La crisi, a nostro avviso, è strutturale: la sovraccapacità, gli alti costi del lavoro e dell’energia e il calo della produttività sono spesso citati dai dirigenti come fattori che riducono la competitività rispetto ai concorrenti globali. A nostro avviso, sono necessarie ristrutturazioni senza precedenti, ma probabilmente saranno molto difficili da attuare, data la forza dei sindacati locali e le complesse strutture di governance aziendale, con la gestione tipicamente controllata da consigli di sorveglianza in cui siedono e votano i dipendenti e i rappresentanti sindacali.

I settori chimico e automobilistico, entrambi vitali per l’economia tedesca, sono attualmente in condizioni precarie a causa della loro sensibilità all’attuale rallentamento economico e sono emblematici dei cambiamenti necessari. La chimica, penalizzata dall’indebolimento della domanda e dall’aumento dei costi energetici a partire dal 2022, ha iniziato prima la ristrutturazione, ma questi sforzi non hanno ancora prodotto tutti i benefici e potrebbero essere necessarie ulteriori misure. Basf, leader di settore, ha già annunciato obiettivi di riduzione dei costi incrementali nei propri stabilimenti in Germania. Nel frattempo, il settore automobilistico del Paese si trova ad affrontare dinamiche di mercato finali sempre più difficili, con una domanda in calo e problemi di sovraccapacità, e solo di recente ha iniziato a prendere in considerazione una ristrutturazione più profonda. Ad esempio, Volkswagen ha annunciato all’inizio di questo mese la necessità di chiudere gli impianti e di effettuare grandi licenziamenti a livello nazionale, un passo senza precedenti nella propria storia, che richiederà negoziati complessi e i cui risultati sono difficili da prevedere.

Queste ristrutturazioni di alto profilo saranno probabilmente un tema caldo nei mesi e negli anni a venire, e gli investitori dovranno capire il prima possibile quali avranno successo in un panorama inesorabile e darwiniano. A nostro avviso, le società di maggiori dimensioni, geograficamente più diversificate e ben capitalizzate dovrebbero essere le favorite, avendo più tempo per implementare cambiamenti profondi preservando la propria posizione creditizia. Per contro, il tempo potrebbe essere scaduto per gli emittenti più piccoli e locali, tipicamente nello spazio creditizio a basso BBB o “crossover”. Indipendentemente dal profilo della società, le ristrutturazioni più drastiche potrebbero rappresentare un test senza precedenti per il management e per le strutture di governance tedesche, creando potenzialmente un ambiente teso in futuro.