di Peter Kinsella Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée

Non solo oro: cosa aspettarsi dai metalli preziosi nel 2025

Con l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, l‘oro rimane una componente essenziale della gestione del rischio del portafoglio. Per questo manteniamo una posizione estremamente costruttiva sull’oro, che riflette l’aumento dei livelli di incertezza geopolitica e la forte domanda fisica da parte delle banche centrali e degli investitori retail. Nel 2025 è possibile che il metallo giallo raggiungerà livelli di almeno 2.900 dollari per oncia.

Le stime per l’argento

Rimaniamo positivi anche sull‘argento, dal momento che il rialzo dell’oro spingerà quest’ultimo verso livelli più alti: i rapporti storici tra oro e argento, infatti, indicano che l’argento può salire fino a circa 40 dollari.

In evidenza anche i metalli industriali

Guardando agli altri metalli, l’alluminio e il rame dovrebbero beneficiare della resilienza economica degli Stati Uniti, mentre gli stimoli della Cina rappresentano un ulteriore potenziale catalizzatore per gli investitori. Sebbene la scarsità dell’offerta di entrambi i metalli sia ben nota, i cicli di allentamento nelle politiche monetarie delle due maggiori economie mondiali offrono un potenziale impulso alla domanda che in precedenza era sempre stato assente.

Inoltre, il fabbisogno di potenza da parte dell’intelligenza artificiale è sempre più evidente e questo, insieme alla trasformazione verde, significa che la spesa per gli investimenti degli Stati Uniti dovrebbe riprendere nel 2025, dopo la pausa avuta nel 2024 in considerazione delle elezioni.

Anche la spesa verde della Cina dovrebbe beneficiare di stimoli fiscali, il che dovrebbe fornire la domanda necessaria per spingere i prezzi delle materie prime e la redditività. Il mondo si sta rendendo conto che l’offerta di questi metalli critici per sostenere la crescita e il processo di trasformazione in corso si basa su maggiori incentivi (ovvero prezzi più alti).