Dopo il grande sell-off di inizio mese guidato dal settore tecnologico, il titolo Nvidia ha recuperato ed è ora di nuovo vicina ai massimi storici. La sua trimestrale potrebbe avere un impatto sul settore dell’intelligenza artificiale e in generale sui mercati azionari, essendo ormai considerata un barometro non solo del settore dei semiconduttori, ma anche del più ampio ecosistema dell’intelligenza artificiale.
Nvidia, cosa guardano oggi gli analisti
Una metrica chiave a cui guarderanno gli investitori sarà il fatturato relativo ai data center, con le aspettative degli analisti che prevedono un aumento del 142% su base annua a 25,02 miliardi di dollari. Molti dei grandi fornitori di cloud, che rappresentano oltre il 40% del fatturato dei data center di Nvidia, hanno segnalato un aumento degli investimenti per il resto dell’anno e per il prossimo, il che rappresenta una notizia positiva per Nvidia.
Gli investitori seguiranno con attenzione anche il dato sul margine lordo, che secondo Bloomberg dovrebbe scendere al 75,5%, il limite superiore della guidance di Nvidia per questo trimestre. Ciò è dovuto al previsto aumento dei costi di produzione della piattaforma Blackwell di prossima generazione.
Importanti saranno inoltre aggiornamenti proprio sull’avanzamento della spedizione delle GPU Blackwell, visto che all’inizio del mese sono circolate notizie secondo cui il rollout potrebbe essere ritardato fino a tre mesi a causa di un difetto di progettazione. I chiarimenti sulle tempistiche e sull’impatto dei ricavi saranno una componente fondamentale di questo rapporto.
Nel frattempo, le rivali di Nvidia non sono rimaste ferme. La recente acquisizione di ZT systems da parte di AMD, per un valore di 4,9 miliardi di dollari, segnala che AMD potrebbe competere con Nvidia per la fornitura di infrastrutture AI end-to-end. Questa acquisizione potrebbe risolvere alcune delle lacune chiave che AMD aveva rispetto a Nvidia, ovvero l’esperienza nel software e nei sistemi.
Allo stesso tempo, il continuo sviluppo interno di GPU, TPU e acceleratori da parte di hyperscaler come Google Cloud, AWS e Microsoft Azure potrebbe rappresentare una sfida per Nvidia sul lungo termine, anche se al momento vengono utilizzati principalmente per applicazioni interne. A spingere questi programmi interni agli hyperscaler sono soprattutto i possibili vantaggi a livello di costo, ma per il momento questi chip non sono in grado di competere con Nvidia a livello più generale.