di Peter Kinsella (UBP)

Oro, attesi prezzi nel range di 1800-1900 dollari ma con rischi al ribasso

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Prevediamo che i prezzi dell’oro scambieranno in un range di $1.800 – $1.900, ed identifichiamo eventuali rischi nella parte al ribasso di questo intervallo.

La nostra attesa di prezzi dell’oro largamente compresi in questa forchetta riflette i seguenti fattori:

1) Profilo negativo dei tassi reali: i tassi d’interesse reali statunitensi e globali rimangono in territorio profondamente negativo, e questo scenario continuerà nel corso del 2022.
L’oro beneficerà più della durata del profilo negativo dei tassi d’interesse reali che non del livello specifico, e la prospettiva di un perdurare di tassi d’interesse reali negativi rappresenta ancora grande sostegno per il metallo giallo. Rileviamo come le Banche centrali continueranno ad assicurare politiche monetarie largamente accomodanti nel corso del 2022: un fattore di supporto fondamentale per i prezzi dell’oro. È probabile che la BCE sostituisca il programma PEPP con un rafforzamento del programma APP di lunga data, il che evidenzia ancora una volta il contesto generalmente favorevole per i prezzi dell’oro.

2)  Inflazione: I dati dell’inflazione sia nelle economie sviluppate che in quelle emergenti hanno superato al rialzo le aspettative negli ultimi mesi, e prevediamo che i tassi d’inflazione rimarranno elevati nel primo trimestre del 2022, riflettendo gli effetti di base nell’Eurozona e gli alti livelli dell’owners equivalent rent negli Stati Uniti. Qualsiasi sorpresa al rialzo sul fronte dell’inflazione, e in particolare il ritmo degli aumenti dei prezzi su base mensile, sarà accolta in modo costruttivo dal metallo giallo. Prevediamo che l’inflazione inizierà a diminuire nella seconda metà dell’anno.

3)  Posizionamento: Il posizionamento degli investitori è aumentato a seguito della pubblicazione dei dati dell’IPC statunitense di ottobre, che ha registrato un 6,1% su base annuale.
La prospettiva di un’inflazione più elevata ha portato gli investitori ad aumentare le esposizioni sia in ETF che in futures. Tuttavia, notiamo che il posizionamento è a circa la metà del livello prevalente a metà del 2020. Ciò significa che c’è ampio spazio per un aumento del posizionamento in corso, che potrebbe spingere l’oro leggermente più in alto.

4)  Fair value: Le nostre stime di fair value a lungo termine per l’oro, che incorporano i rendimenti dei TIPS, la M2 statunitense e lo US Dollar Index come variabili esplicative, mostrano che il fair value dell’oro è a livelli di circa $2.000 per oncia.
Crediamo che l’oro svolga un ruolo essenziale in qualsiasi portafoglio d’investimento, riflettendo i suoi effetti di convessità positivi – il che significa che tenderà a sovraperformare quando la maggior parte degli altri asset sottoperforma in un ambiente fortemente stressato.

Rischi per lo scenario: Il rischio più evidente per la nostra posizione moderatamente costruttiva sull’oro è una svolta hawkish da parte della Federal Reserve. Il governatore della Fed Jerome Powell, fresco di riconferma, ha recentemente ventilato la possibilità di un’accelerazione del tapering. Se la Fed si orienta verso una posizione più esplicitamente hawkish nella riunione del 15 dicembre, questo si tradurrebbe in un aumento dei rendimenti front-end e della parte lunga della curva: uno sviluppo ribassista per i prezzi dell’oro. Inoltre, se la Fed alza il suo dot plot per indicare che nel 2022 assisteremo a più di un rialzo dei tassi di 25 punti base, questo porterà anche all’apprezzamento del dollaro e al conseguente calo dell’oro. Pensiamo che in questo scenario sia ipotizzabile un movimento verso livelli di circa $1.720 dollari. Tuttavia, molto dipenderà come la Fed si approccerà ai temi dell’inflazione e delle aspettative sull’inflazione nelle sue comunicazioni.