Ad oggi le nostre prospettive per l’azionario globale sono favorevoli, purché si investa con una mentalità a lungo termine e ci si affidi a modelli di business di qualità visibili e sostenibili per la crescita degli utili.
Non si può negare l’aumento della volatilità dei mercati in tempi caratterizzati da grande incertezza come quelli attuali, ma rimaniamo fedeli alla nostra filosofia di base. Il nostro approccio bottom-up è basato sull’analisi fondamentale e ricerca quelli che riteniamo essere dei franchise di alta qualità con una crescita visibile degli utili.
Ciò significa, all’atto pratico, che abbiamo un’elevata convinzione della natura ricorrente di molte società in cui investiamo che in genere mostrano una bassa volatilità degli utili.
La nostra filosofia d’investimento si basa sulla convinzione che l’andamento di un titolo segue gli utili sottostanti e che riuscendo a individuare quelle società in grado di registrare una crescita degli utili in doppia cifra anche l’investimento stesso – nel lungo periodo – seguirà la stessa.
Tra gli elementi che potranno creare volatilità anche sui mercati azionari globali troviamo le prossime elezioni Presidenziali Americane, anche se per il nostro approccio non basiamo le nostre decisioni di investimento su eventi incerti e non visibili, possiamo dire che sia i Democratici che i Repubblicani hanno politiche economiche che hanno, in linea di massima, sia effetti positivi che negativi.
Sia Biden che Trump sono favorevoli agli investimenti in infrastrutture, vogliono continuare a fare pressione sulla Cina in una forma o nell’altra sul commercio, ed entrambi sono anche ampiamente neutrali sul tema dell’assistenza sanitaria (Trump vuole mettere fine a Medicare e agli aiuti, mentre Biden vuole un’alternativa pubblica e l’abbassamento dell’età di accesso a Medicare a 60 anni).
Biden è meno favorevole sul fronte delle imposte alle imprese e individuali, ma vuole aumentare il salario minimo – una manovra che potrebbe spingere i consumi, mentre Trump continua a concentrarsi sul protezionismo e la lotta all’immigrazione.
Tenendo conto di tutto questo, nessun risultato particolare avrebbe, sulla base delle informazioni in nostro possesso, un impatto significativo sulle nostre partecipazioni esistenti. Le questioni più urgenti per noi sul fronte politico sarebbero quelle legate alla sanità (un settore molto difficile da cambiare), alla regolamentazione delle big tech (argomento non certo nuovo né specifico per le prossime elezioni), e alle conseguenze delle continue tensioni commerciali tra USA-Cina, che potrebbero continuare ad essere un vento contrario alla crescita globale.
Tornando al settore tecnologico e alla possibile “bolla”, la differenza tra oggi e il 2000/1 per il settore è che vediamo una crescita “reale” degli utili sottostanti. Molti dei nomi più noti della tecnologia stanno registrando una crescita intorno al 15% che riteniamo sia ancora visibile.
Aziende come Visa, TSMC, Microsoft, Tencent, Netease eccetera hanno continuato a crescere durante la crisi da Covid-19 e ci aspettiamo che mantengano il loro slancio anche dopo, dato che sono stati elementi chiave della società moderna, in modo particolare durante questa crisi (pensiamo all’intrattenimento offerto dal gaming, ai pagamenti online, agli strumenti che hanno permesso il lavoro da casa, al cloud computing eccetera).
Riconosciamo che le valutazioni di questi titoli resilienti e in crescita sono elevate, ma la nostra filosofia di investimento a lungo termine ci permette di mantenere un livello elevato di convinzione.