L’unico modo per contenere il riscaldamento globale è porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili ed eliminare completamente le emissioni di gas a effetto serra (GHG) entro i prossimi 30 anni.
Affinché la transizione abbia successo, dovremo impiegare tutte le tecnologie pulite a nostra disposizione. Questo significa che la domanda di metalli in futuro sarà di dimensioni completamente nuove. I metalli diventeranno la chiave di volta della nostra transizione verso un pianeta sostenibile.
Ciò avrà delle ripercussioni, con tensioni di mercato causate da squilibri tra domanda e offerta, grandi sfide politiche e geopolitiche, problemi di approvvigionamento e di riciclaggio. Ci saranno, inoltre, anche ripercussioni sui prezzi di queste materie prime.
È importante accelerare il processo di sviluppo delle energie a basse emissioni di carbonio se vogliamo realizzare la transizione energetica. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) prima dell’estate del 2021, ha pubblicato una tabella di marcia che descrive le azioni da intraprendere per rispettare l’accordo di Parigi, che mira a mantenere il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2°C” entro il 2100.
Efficienza energetica e domanda di metalli
L’eliminazione dei combustibili fossili conferirà all’utilizzo dell’elettricità un ruolo chiave come vettore energetico. Quindi, per raggiungere questo obiettivo saranno necessari il contenimento e l’efficienza energetica, oltre allo sviluppo di un’industria dell’idrogeno e del biogas, tuttavia, gran parte del nostro futuro energetico dipenderà dalla massiccia diffusione dell’energia solare ed eolica rinnovabile.
L’Aie ha calcolato che la capacità fotovoltaica che dovrà essere installata ogni anno da qui al 2030 per soddisfare i nostri impegni è 5 volte superiore alla quantità record installata nel 2020 (130 GW), ciò implica l’installazione di una potenza non inferiore all’equivalente della più grande centrale solare attualmente in funzione ogni singolo giorno durante l’intero periodo!
Queste profonde trasformazioni si baseranno sul reindirizzamento di ingenti quantità di capitale verso lo sviluppo di tecnologie pulite. L’Aie calcola che gli investimenti annuali in queste tecnologie nel solo settore energetico dovranno triplicare da 1,2 trilioni di dollari nel 2020 a 4,3 trilioni di dollari all’anno entro il 2030.
Una tale revisione del nostro sistema energetico ed economico non rappresenta solo una sfida industriale; c’è un’altra grande difficoltà che finora è stata trascurata: non possiamo produrre elettricità solo dal sole o dal vento, ma piuttosto utilizzando un trasformatore che converta l’energia eolica o solare in elettricità. Questi trasformatori hanno proprietà materiali: sono fatti di metalli, cemento e fibre polimeriche.
Per concludere, dobbiamo tenere in considerazione che le energie rinnovabili consumano molti più metalli rispetto alle tecnologie energetiche convenzionali (come l’energia nucleare e il carbone). Questo vale anche per i veicoli elettrificati, la produzione di soluzioni di stoccaggio dell’elettricità e la produzione di idrogeno verde. Pertanto, la rapida diffusione delle tecnologie energetiche pulite farà aumentare notevolmente la domanda di questi metalli.
Lo scenario più conservativo dell’AIE (denominato Scenario delle politiche stabilite, o STEPS) tiene conto solo delle misure governative già annunciate finora e ci lascerebbe molto lontani dall’obiettivo che dobbiamo raggiungere in termini di aumento massimo della temperatura; eppure vede già raddoppiare la domanda di minerali utilizzati nelle tecnologie energetiche pulite da qui al 2040.
Nell’ ambito dello Scenario di Sviluppo Sostenibile, in cui l’aumento della temperatura è limitato a circa 2°C entro la metà del secolo, la domanda di metalli è vista aumentare di 4 volte.
Invece, nello Scenario Net Zero entro il 2050, l’AIE prevede che il riscaldamento globale sia limitato a meno di 1,5°C – in linea con l’Accordo di Parigi – e che la domanda di metallo aumenti di 4 volte. in linea con l’Accordo di Parigi – e la domanda di minerali aumenterà di 6 volte nei prossimi 18 anni.
Pertanto, nei prossimi anni passeremo da una dipendenza dai combustibili fossili a una dipendenza dai metalli. anni, il che creerà anche problemi di approvvigionamento e disponibilità nel caso di alcune di queste materie prime.