In seguito alla grande crisi finanziaria del 2008, le banche centrali hanno mantenuto sotto vigilanza l’economia e i mercati globali per la maggior parte degli ultimi dieci anni. Adesso che l’economia globale sembra essere più forte e stabile, è giunta l’ora di uscirne. Il modo in cui i mercati globali risponderanno alla graduale riduzione del supporto delle banche centrali segnerà il prossimo anno finanziario.
Gli investitori danno attualmente per certa l’uscita dalle politiche monetarie accomodanti, noi no. Nel 2018 l’inflazione dovrebbe aumentare; l’incremento sarà moderato, ma sufficiente perché le banche centrali cambino atteggiamento. Questo creerà una moderata pressione sui tassi reali a lungo termine, al momento incredibilmente bassi. Di questo dovranno tener conto tutti gli investitori, dato che i bassi tassi reali sono alla base delle valutazioni elevate della maggior parte delle classi di attivi.
Pur mantenendo un orientamento positivo al rischio, almeno per il primo trimestre del 2018, siamo più cauti sugli asset più esposti a quattro rischi: valutazioni molto alte, cambio di valutazione della politica monetaria (e dei tassi reali a lungo termine), un rallentamento dell’economia cinese e possibili problemi legati all’indebitamento di alcuni settori.
Il nostro approccio selettivo al rischio ci fa preferire i real assets, l’azionario europeo e quello giapponese. Nel nostro scenario principale, il lieve allargamento degli spread favorirà anche nel 2018, nell’area euro, le obbligazioni private rispetto ai bond governativi, sebbene entrambi saranno caratterizzati da rendimenti negativi. Questo non riflette però il rischio di un ampliamento degli spread high-yield. Riteniamo quindi opportuno ridurre la duration dell’esposizione all’obbligazionario privato, posizionandosi però per curve piatte sugli swap e i governativi a lungo termine nell’area euro.
In conclusione, è evidente che gli asset finanziari abbiano potuto beneficiare di condizioni estremamente favorevoli. E’quindi consigliabile non soltanto iniziare a posizionarsi con maggiore cautela, ma anche dedicare più tempo alle coperture, anche grazie alla disponibilità di strumenti poco costosi.